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Maggio] : La festa di “CGIL-CISL-UIL” è una festa contro il lavoro e contro i
lavoratori
Il 1 Maggio che si è svolto a Bagnoli
ha visto un momento di lotta contro i sindacati confederali “CGIL-CISL-UIL” che
volevano speculare sulle macerie di Città della Scienza. Burocrazie sindacali
che rappresentano solo ed esclusivamente il mondo delle grandi imprese e delle grandi banche che addirittura invitano platealmente sui loro palchi.
La giornata è iniziata con un corteo
composto da lavoratori, precari, disoccupati e studenti che ha attraversato il
quartiere di Bagnoli, denunciando la responsabilità del massacro sociale portato avanti da istituzioni politiche e sindacali di ogni colore. Infatti questi
ultimi continuano a coprire i vari governi (ieri Monti oggi
Napolitano\Letta\Alfano) ed i vari partiti di centrodestra e centrosinistra che
si sono impegnati nell’attacco contro il mondo del lavoro. Il bilancio di
queste misure vanno dalla perdita della contrattazione nazionale a scapito di accordi aziendali capestro, alla perdita di diritti fondamentali come l’art.18 ed il diritto di sciopero, alla caduta del potere d’acquisto mediante l’aumento delle tasse, fino all'incremento delle aberranti leggi di precarizzazione, confermandoci come non ci fosse nulla da
festeggiare.
In questo assurdo scenario,
questi vili sindacati volevano festeggiare, magari proprio con le loro
vittime, il loro ruolo di custodi dell’ordine sociale, il loro ruolo di pompieri
di ogni malcontento sociale ed infine il loro ruolo di garanti dei profitti dei
loro servitori. Quel palco rappresentava tutto ciò. Abbiamo chiesto di salirci proprio per denunciarne la volgare
sceneggiata che rappresentava, ma il servizio d'ordine ci hanno risposto duramente che eravamo violenti, provocatori, insomma che
non avevamo diritti per stare li (come i milioni di lavoratori da loro
sfruttati). Tutto ciò dimostra: 1) la totale assenza di democrazia da parte
di queste organizzazioni burocratiche che non esigono confronti con
rappresentanti del mondo operaio e studentesco; 2) che la vera violenza sta dalla
parte di chi serve gli interessi dei padroni che quotidianamente attaccano la
classe lavoratrice a suon di ricatti, accordi capestro, cassa integrazione e disoccupazione;
3) la necessità della lotta reale contro questi signori che hanno sbeffeggiato un
contesto sociale ed ambientale inquinato ed ucciso dal capitalismo.
Un chiaro messaggio è stato
dato ai burocrati sindacali ed al sistema dei partiti dello Stato borghese: gli sfruttati e gli oppressi di questo paese non sono più disposti a subire
passivamente le scellerate scelte fatte dai sindacati gialli in combutta col
padronato. Nessuna zona franca sarà risparmiata a "CGIL-CISL-UIL".
Per tutte queste ragioni, il
Partito Comunista dei Lavoratori, presente in tutti i momenti della giornata,
si batte per la costruzione di un fronte unico di lotta rivoluzionario che sappia
unire tutte le vertenze in un’unica lotta contro il capitale e contro i suoi
rappresentanti politici e sindacali.
Questo 1 maggio è stato non un
punto di arrivo, ma di partenza verso la costruzione dello sciopero generale
contro la Confindustria e le grandi banche. Uniti ed organizzati si vince!
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Partito Comunista dei Lavoratori - Napoli
Sezione "Rosa Luxemburg"