martedì 28 maggio 2013

[APPELLO] UNISCITI ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE “L’EUROPA IN CRISI, PER UN’ALTERNATIVA RIVOLUZIONARIA INTERNAZIONALE”

[APPELLO] UNISCITI ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE 
“L’EUROPA IN CRISI, PER UN’ ALTERNATIVA RIVOLUZIONARIA INTERNAZIONALE” 

Unisciti alla Conferenza Internazionale “Europa in crisi- per un’alternativa rivoluzionaria internazionale” ad Atene, Grecia, nella sala dell’Unione Nazionale dei Giornalisti, via Akadimias and Voukourestiou , 9-10 Giugno 2013.

A seguire l'appello in lingua italiana, inglese, spagnola e francese.



Basta con la dittatura della Troika UE/BCE/FMI! 
Per l’abolizione del debito verso gli usurai internazionali! 
Nazionalizzare le banche e le aziende che chiudono o licenziano, sotto controllo dei lavoratori, senza indennizzo per i grandi azionisti. 
Fermare la catastrofe sociale della disoccupazione; lavoro per tutti! 
Basta razzismo e discriminazioni. Abbattiamo il fascismo! 
Giù le mani dagli immigrati! Uguali diritti per tutti i lavoratori! 

Via i governi Merkel, Letta, Samaras, Rajoy, Coelho, e tutti i governi capitalisti di sfruttamento e oppressione! 
Per un governo dei lavoratori, per il potere ai lavoratori! 
Basta con la disoccupazione di massa ed il cannibalismo sociale, dell’Unione Europea, prigione dei popoli imperialista.  Per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa! 

Dopo sei anni di una crisi capitalistica mondiale senza precedenti, non c’è via di uscita di fronte all’impasse di un sistema sociale di bancarotta, che minaccia di seppellire le masse popolari sotto le sue macerie. 

L’Europa è diventata l’epicentro della crisi globale. La Grecia ne è stato solo l’anello più debole, adesso non solo l’anello ma l’intera catena si è spezzata. La bancarotta e la devastazione sociale della Grecia mostrano il presente o l’immediato futuro delle altre nazioni. 

E’ la fase acuta di una situazione che si sta evolvendo, in tempi diversi, in tutto il Sud Europa, dall’Italia alla Penisola Iberica, colpendo adesso anche i paesi centrali come la Francia, e minacciando persino l’apparentemente potente Germania. 
Anche nelle statistiche ufficiali, i dati mostrano una catastrofe sociale nel vecchio continente maggiore di quella della Grande Depressione negli Stati Uniti. 
Il tasso di disoccupazione in Grecia ha raggiunto il 32% , con oltre il 62% per i giovani tra i 18 ed i 24 anni. In Spagna ha raggiunto il record storico del 27%, con il 57,2% tra i giovani sotto i 25 anni. In Portogallo la disoccupazione è intorno al 17%, mentre due anni fa era al 12%. In Francia siamo al 10,6% e nell’ intera eurozona è stato raggiunto il record storico del 12%. 
Queste statistiche infernali, che peggiorano di giorno in giorno, danno una pallida immagine della realtà, se teniamo conto dell’imponente numero di precari e manodopera extracomunitaria senza diritti. 

L’Europa oggi è un continente di masse senza diritti, senza lavoro, o che lavorano in condizioni precarie, di semi-schiavitù, senza una casa (40.000 sfratti in Spagna per confische di case a chi è indebitato, ad Atene circa 25000 senza tetto), con tagli continui agli stipendi, alle pensioni, ai diritti sociali, con servizi sanitari e scolastici al collasso, un Continente di miseria. I capitalisti, i loro governi ed i loro politici, avevano promesso un’Europa paradiso di “libertà e prosperità” e ci hanno invece condannato ad un inferno di “austerità” eterna, ed alla schiavitù sociale imposta dall’oppressione statale, sempre più assistiti da squadracce fasciste come Alba Dorata in Grecia ed il Jobbik in Ungheria. 

Le incessanti misure di cannibalismo sociale imposte da Bruxelles, Berlino e dal Fondo Monetario Europeo, hanno prodotto una sofferenza inimmaginabile nella gente, senza sortire la benchè minima soluzione alla crisi, o una via di uscita all’impasse sistemico. Al contrario, stanno peggiorando tutti gli aspetti della crisi – economico, fiscale, del debito sovrano, bancario e politico – dimostrando così che ciò che stiamo vivendo non è solo una crisi circoscritta nel tempo, ciclica o congiunturale, ma è la bancarotta storica sia dell’intero progetto europeo che dell’intero sistema sociale basato sullo stesso sfruttamento capitalistico. 
La realtà smentisce le affermazioni che la situazione si stia stabilizzando e che la crisi dell’eurozona si stia attenuando, dopo le dichiarazioni di Draghi e della BCE nell’estate 2012 che loro avrebbero fatto il possibile per salvare l’Euro, al contrario, la debaclè di Cipro nel marzo 2013 ed i prelievi forzosi imposti sui conti correnti, hanno chiaramente mostrato che la crisi c’è ancora e sta peggiorando. Le elezioni in Italia hanno svelato sia la bancarotta dell’attuale sistema politico borghese, sia il fatto inconfutabile che i programmi di austerità hanno raggiunto i loro limiti politici e sono insostenibili. Nonostante ciò, tutti i governi Europei proseguono lo stesso corso di catastrofe sociale. 

Al contempo, gli imperialisti europei cercano non solo di accollare la crisi sulle masse popolari, ma anche di esportarla: nell’Europa dell’Est, nei Balcani, in Russia, così come nel Medio Oriente dopo il risveglio popolare rivoluzionario della Primavera Araba. 
Le implicazioni della crisi capitalistica sono globali, e la nostra risposta a questi pericoli deve essere altrettanto globale e decisiva. 

ABBIAMO BISOGNO URGENTEMENTE DI UNA ALTERNATIVA VERA, RIVOLUZIONARIA, INTERNAZIONALISTA! 

Nel dicembre 2012, nell’incontro ad Atene, l’ EEK (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori) della Grecia, il Partito Comunista dei Lavoratori dell’ Italia, il Devrimci Işçi Partisi-DİP (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori) della Turchia, il Partido Obrero dell’ Argentina, e la Commissione del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI) hanno preso l’iniziativa di lanciare una campagna per una Conferenza speciale internazionale, dedicata alla crisi in Europa. La conferenza è aperta a tutte le forze di lotta di classe e liberazione, provenienti da tradizioni differenti, consapevoli che dobbiamo urgentemente coordinarci e unificare le nostre azioni a livello europeo ed internazionale, per una alternativa radicale, internazionalista, proletaria e socialista. 
Già organizzazioni, movimenti sociali e figure indipendenti da tutta l’Europa occidentale ed orientale, meridionale e settentrionale, dai Balcani, la Russia, l’Ucraina, il Medio Oriente, l’Africa e l’America Latina, parteciperanno a questo importante evento. 
NOI FACCIAMO APPELLO ai lavoratori in lotta, alle organizzazioni popolari e alle collettività europee e mondiali, coinvolte nelle lotte sociali, in particolare alle loro avanguardie, così come alle forze della sinistra rivoluzionaria, a partecipare a questa Conferenza Internazionale sulla crisi europea e sulle sue implicazioni globali: per un’alternativa internazionalista ed una via d’uscita socialista; per discutere un programma di emergenza per resistere e sconfiggere la catastrofe sociale e pianificare azioni comuni svincolate e libere dai soliti apparati burocratici di controllo, per la costruzione di una nuova leadership rivoluzionaria, oggi più che mai necessaria. 

Dobbiamo discutere e decidere con urgenza un piano di azioni e campagne comuni. Noi proponiamo i seguenti punti: 

• contrattaccare gli usurai internazionali, la dittatura dei mercati, delle banche e del capitale finanziario. Tramite la cancellazione totale del debito pubblico, che devasta le vite di milioni di persone, e tramite l’esproprio delle banche, sotto controllo dei lavoratori. 

• Tutte le misure di austerità, il cannibalismo sociale imposto dalla Ue, dalla BCE e dal FMI, e dai governi capitalistici, devono essere immediatamente fermate. La crisi la paghino i capitalisti, non gli sfruttati. Dobbiamo lottare per ripristinare i salari, le pensioni, i diritti sociali della classe lavoratrice in base ai bisogni sociali, non al profitto di pochi. 

• contro la disoccupazione di massa, noi chiamiamo alla lotta per vietare i licenziamenti, per la distribuzione delle ore lavorative tra tutti i lavoratori. Lavori pubblici di infrastrutture, che comunque sono vitali e necessari, devono essere sviluppati per creare nuovi posti di lavoro. 
I baroni delle grandi industrie ricattano sempre i lavoratori per far loro accettare più tagli ai salari , altrimenti le aziende chiuderanno o delocalizzeranno; la nostra risposta è di occupare le fabbriche che chiudono o che licenziano in maniera massiccia, di espropriarle senza indennizzo, sotto il controllo diretto dei lavoratori. 

• Per una lotta risoluta contro il fascismo, il razzismo, la discriminazione di sesso, di orientamento sessuale, di tutte le minoranze! Difendiamo gli immigrati e tutte le comunità di oppressi! Uguali diritti per tutti i lavoratori, indipendentemente dal colore, dall’origine etnica, dalla religione! i lavoratori e i movimenti popolari devono organizzare una Guardia di Difesa dei Lavoratori contro le squadracce fasciste e la repressione di Stato. 

• Per lo smantellamento dell’apparato repressivo dello stato borghese, della Nato e delle basi militari – piena solidarietà a tutte le lotte anti-imperialiste delle nazioni oppresse in Africa, Medio Oriente, Asia e America Latina. 

• Per tutte le richieste vitali della classe lavoratrice e delle masse popolari, il nostro grido di battaglia dovrà essere : Via tutti i governi capitalistici! Per un governo dei lavoratori e per il potere ai lavoratori! Basta con l’Unione Europea degli imperialisti! Per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa! 

EEK( Partito Rivoluzionario dei Lavoratori - Grecia) 
PCL (Partito Comunista dei Lavoratori  - Italia) 
DIP (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori - Turchia) 
MTL (Marxilainen Työväenliitto - Marxist Workers League - Finlandia) 
PO (Partido Obrero - Argentina) 
Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI)
Centro Socialista dei Balcani ‘Christian Rakovsky” 
RedMed web site 


Maggio, 2013





Join us in the International Conference on “Europe in crisis- for an internationalist revolutionary alternative”, in Athens, Greece, in the hall of the National Union of Journalists (ESHEA), Akadimias and Voukourestiou Str.  June 9-10, 2013

Down with the dictatorship
of the Troika EU/ECB/IMF!

For the abolition of the debt to the international usurers!
Nationalize the banks and all factories that close or fire workers, under workers control, without compensation to the big capitalists!
Stop the social catastrophe of unemployment, jobs for all!
Down with racism and all forms of discrimination! Smash fascism!
Hands off the immigrants! Equal rights for all workers!

Down with the governments of Merkel, Letta, Samaras, Rajoy, Coelho, and all capitalist governments of capitalist exploitation and oppression!
For workers governments and worker power!
Down with the imperialist European Union of mass unemployment, “austerity” and social cannibalism, the prison of the peoples!
Forward for the United Socialist States of Europe!


After six years of an unprecedented world capitalist crisis, there is no way out in sight from the impasse of a bankrupt social system, which threatens to bury the popular masses under its ruins.
Europe became the epicenter of the global crisis. Greece was only the weakest “link” of the European chain; now it is not solely the “link” but the “chain” itself that has been broken. The bankruptcy and social devastation in Greece shows the present or the near future of all other countries.
It is an acute expression of the situation evolving, in different tempos, all over the European South, from Italy to the Iberian Peninsula, hitting now beyond the periphery, the “core” countries like France, threatening even the apparently “powerful” Germany.

Even in the official statistics the figures demonstrate a social catastrophe in the Old Continent superior of that of the Great Depression in the US.
The unemployment rate in Greece has reached the 32 per cent and for the youth between 18 to 24 years more than 62 per sent. In Spain has reached the all time record of 27 per cent, and for those under 25 years old an astounding 57.2 per cent. Portugal’s unemployment rate is today about 17 percent, while two years ago it was 12 per cent.  In France it surged in 10. 6 per cent, and in the eurozone as a whole reached an all-time record of 12 per cent.

These infernal statistics that everyday become worst gives a pale image of the reality if we take into account the gigantic army of precarious and immigrant labor without rights.
Europe today is a Continent of  deprived masses without  a job or working under, precarious, semi-slave labor conditions, without a home (40.000 evictions in Spain from confiscated indebted homes, in Athens, Greece about 25 thousand homeless), with continuous cuts in wages, pensions, social rights, with collapsing education and health services, - a Continent of misery. The capitalists, their governments and politicians, had promised a European Union as a paradise of “prosperity and liberty” and they condemned us into a hell of eternal “austerity”, and social slavery imposed by State oppression, more and more assisted by fascist gangs like the “Golden Dawn” in Greece or Jobbik in Hungary.

The non-stop measures of social cannibalism imposed by Brussels, Berlin and the IMF produced unimaginable sufferings for the peoples but not the slightest solution of the crisis, not a way out from the systemic impasse. On the contrary, they are worsening all the aspects of the crisis- economic, fiscal, sovereign debt, banking and political - demonstrating that what we face is not just a limited in time, cyclical or conjectural crisis but the historical bankruptcy both of the entire “EU Project” and of the entire social system based on capitalist exploitation itself.

Reality demolishes the claims that the situation has been stabilized and the eurozone crisis has receded, after Draghi’s and the ECB declarations in summer 2012 that they will do “whatever is possible to save the euro”; on the contrary, the Cyprus debacle in March 2013 and the “bail in of depositors” made crystal clear that the crisis is here and worsening. Elections in Italy have proved both the bankruptcy of the existing bourgeois political systems as well as the undeniable fact that “austerity” programs have reached their political limits, and it is unsustainable. Nevertheless, all the governments all over Europe continue on the same course of social catastrophe.

At the same time, the EU imperialists try not only to impose on the backs of the European popular masses but also to export their crisis abroad: in Eastern Europe, the Balkans, Russia, as well as in the Middle East after the revolutionary popular awakening of the Arab Spring.
The implications of the capitalist crisis are global, and our answer top the dangers should be as well global and decisive.

WE   NEED   URGENTLY   A   REAL,   REVOLUTIONARY,   INTERNATIONALIST   ALTERNATIVE!

In December 2012, in a meeting in Athens, the EEK (Workers Revolutionary Party) of Greece, the Partito Comunista dei Lavoratori of Italy, the Devrimci Işçi Partisi-DİP (Revolutionary Workers Party) of Turkey, the Partido Obrero of Argentina, and the Coordinating Committee for the Refoundation of the Fourth International (CRFI) took the initiative to launch a campaign for a Special International Conference dedicated to the crisis in Europe. The Conference is open to all class struggle and liberation forces, coming from different traditions, being aware that we need urgently to coordinate and unify our actions on European and on international levels, for a radical, internationalist, workers, and socialist alternative.

Already organizations, social movements, and independent fighters from all of Europe-West and East, South and North, the Balkans, Russia, Ukraine, the Middle East, Africa and Latin America will participate in this important event.

WE CALL the fighting workers and popular organizations and collectivities in Europe, and internationally, involved in social struggles, particularly their vanguards, as well to as the forces of the revolutionary Left to join us  to this International Conference on the crisis in Europe, and its global implications: for an internationalist alternative and a socialist way out . to discuss an Emergency Program to resist and defeat the social catastrophe and a plan of common actions unchecked by and free from the “usual” bureaucratic apparatuses of control, and the building of an urgently needed new revolutionary leadership.

We need to discuss and decide urgently a plan of common actions and campaigns. We propose the following axes for consideration:

•     to fight back the international usurers, the dictatorship of the “markets”, of the banks and financial capital, by the cancellation of ALL the public debt that robs and crashes the lives of millions, and by the expropriation of the banks under working control

•     All the “austerity” plans of social cannibalism imposed by the EU, the ECB, the IMF and the capitalist governments have to be stopped immediately. The capitalist have to pay for the crisis of their system of exploitation, not the exploited! We have to fight to restore wages, pensions, and social rights of the working people according to the social needs, not for the profits of the few.

•   Against mass unemployment, we call to fight to forbid sackings, for distribution of the working hours among all workers. Public works of infrastructure, which anyway are vital and urgently needed, have to be developed to create new jobs.
The barons of the big industry blackmail always the workers to accept more cuts of wages and jobs or they would close or  “de-localize” their factories abroad; our answer should be to occupy all factories that close or fire massively workers, to expropriate them, without compensation, making them to function again under workers control and workers management.

•     For a resolute struggle against fascism, racism and discrimination of women, of sexual orientation, of all minorities! Defend the immigrants and all the communities of oppressed! Equal rights for all workers, independently of color, ethnic origin or religion! The workers and popular movements have to organize Workers Defense Guards against the fascist gangs and State repression.

•     For the dismantlement of the bourgeois State apparatus of repression, of NATO and all imperialist military bases and alliances- full solidarity to all anti-imperialist struggles of oppressed nations in Africa, the Middle East, Asia and Latin America!

•     For all immediate vital demands of the working class and popular masses, our battle cry should be: Down with all capitalist governments! For workers governments and workers power! Down with the European Union of the imperialists! For the United Socialist States of Europe!
EEK (Greece)
PCL (Italy)
DİP (Turkey)
MTL (Finland)
PO (Argentina)
CRFI
Balkan Socialist Centre ‘Christian Rakovsky”
RedMed web site

May 2013


Contact the Organizing Committee by E-mail:

Europa en crisis, por una alternativa internacionalista revolucionaria


Los invitamos a participar en la Conferencia Internacional sobre “Europa en crisis, por una alternativa internacionalista revolucionaria” a realizarse en Atenas, Grecia, en el salón de la Unión Nacional de Periodistas (Eshea), Akadamias y Voukourestion Str, el 9 de junio de 2013.
¡Abajo la dictadura de la troika (UE, el BCE y el FMI)!

¡Por la anulación de la deuda con los usureros internacionales!
¡Nacionalización de los bancos y empresas que cierren o despidan trabajadores, sin compensación a los grandes capitalistas y bajo control de los trabajadores!

¡Paremos la catástrofe social del desempleo, trabajo para todos!
¡Abajo el racismo y todas las formas de discriminación! ¡Aplastemos al fascismo

¡Los inmigrantes no se tocan! ¡Iguales derechos para todos los trabajadores!
¡Abajo los gobiernos de Merkel, Letta, Samaras, Rajoy, Coelho y todos los gobiernos de opresión y explotación capitalista! ¡Por gobiernos de los trabajadores y el poder obrero!

¡Abajo la Unión Europea imperialista de desempleo masivo, “austeridad” y canibalismo social, la prisión de los pueblos!
¡Hacia los Estados Unidos Socialistas de Europa!

Luego de seis años de una crisis capitalista sin precedentes, no está a la vista ninguna salida del impasse de un sistema social en bancarrota que amenaza con enterrar bajo sus ruinas a las masas populares.
Europa se ha convertido en el epicentro de la crisis mundial. Grecia fue sólo el “eslabón” más débil de la cadena europea; ahora no es solamente el “eslabón” sino la propia “cadena” la que se ha roto. La bancarrota y la devastación social en Grecia muestran el presente o el futuro cercano de todos los otros países.
Es una aguda expresión de la situación evolucionando, en diferentes tempos, sobre todo el sur europeo, desde Italia a la Península Ibérica, golpeando ahora más allá de la periferia, a los países “centrales” como Francia, amenazando incluso a la aparentemente “poderosa” Alemania.

Aún en las estadísticas oficiales las cifras demuestran una catástrofe social en el viejo continente superior a las de la Gran Depresión en los Estados Unidos.

La tasa de desempleo en Grecia ha alcanzado el 32% y entre los jóvenes de 18 a 24 años es más del 62%. En España ha llegado a un record nunca visto del 27% y para aquellos menores de 25 años un sorprendente 57,2%. En la actualidad la tasa de desempleo en Portugal es alrededor del 17%, mientras que hace dos años era del 12%. En Francia oscila alrededor del 10,6% y en la eurozona en general llega a un récord antes nunca alcanzado del 12%.
Estas estadísticas infernales que cada día se tornan peores brindan una sombría imagen de la realidad si tomamos en cuenta el gigantesco ejército de trabajadores inmigrantes y precarios sin derechos.


Europa es hoy en día un continente de masas desposeídas, sin un trabajo o bajo condiciones de trabajo precarias y semi-esclavas, sin hogar (40 mil desalojos en España por falta de pago a los bancos; en Atenas, Grecia, cerca de 25 mil personas sin hogar) con continuos recortes en los salarios, pensiones, derechos sociales, con el colapso en educación y servicios de salud, un continente de miseria. Los capitalistas, sus gobiernos y políticos han prometido una Unión Europea un paraíso de “prosperidad y libertad” y nos condenan a un infierno de “austeridad” eterna y de esclavitud social impuestas por la opresión estatal y asistidas cada vez más por bandas fascistas como Amanecer Dorado en Grecia o Jobbik en Hungría.

Las continuas medidas de canibalismo social impuestas por Bruselas, Berlín y el FMI produjeron sufrimientos inimaginables a los pueblos pero no dieron ni la mínima solución a la crisis ni una salida de la impase sistémica. Por el contrario, han empeorado todos los aspectos de la crisis -económicos, fiscales, deuda soberana, bancaria y política- demostrando que no nos enfrentamos a una crisis limitada en tiempo, cíclica o coyuntural, sino a una bancarrota histórica tanto del “Proyecto de la UE” como de todo el sistema social basado en la explotación capitalista en sí mismo.


La realidad demuele las afirmaciones de que la situación ha sido estabilizada y que la crisis de la eurozona ha retrocedido, luego de las declaraciones de Draghi y del BCE en el verano europeo de 2012 de que ellos harían “todo lo posible para salvar al euro”; por el contrario, la debacle de Chipre en marzo de 2013 y la “libertad bajo fianza” de los depositantes mostró claro como el agua que la crisis está aquí y está empeorando. Las elecciones en Italia han demostrado tanto la bancarrota de los sistemas políticos burgueses existentes como el hecho innegable de que los programas de “austeridad” han llegado a sus límites políticos, y que son insostenibles. Sin embargo, todos los gobiernos de Europa continúan por el mismo camino de catástrofe social.


Al mismo tiempo, los imperialistas de la UE tratan no sólo de cargar su crisis sobre las espaldas de las masas populares europeas sino también de exportarla: a Europa Oriental, los Balcanes, Rusia, así como al Medio Oriente luego del despertar revolucionario popular de la Primavera Arabe.

Las implicaciones de la crisis capitalista son mundiales y nuestra respuesta debería ser también mundial y decisiva.


¡Necesitamos en forma urgente una verdadera alternativa revolucionaria e internacionalista!


En diciembre de 2012, en un encuentro en Atenas, el EEK (Partido Revolucionario de los Trabajadores) de Grecia, el Partido Comunista de los Trabajadores de Italia, el Devrimsci Isci Partisi-DIP (Partido Revolucionario de los Trabajadores) de Turquía, el Partido Obrero de Argentina y el Comité Coordinador por la Refundación de la Cuarta Internacional (CRCI) tomaron la iniciativa de lanzar una campaña por una Conferencia Internacional Especial dedicada a la crisis en Europa. La Conferencia está abierta a todas las fuerzas implicadas en la lucha de clases y de liberación, que viniendo de diferentes tradiciones hayan comprendido la necesidad urgente de coordinar y unificar nuestras acciones sobre Europa y a nivel internacional, para una alternativa radical, internacional, obrera y socialista.


Organizaciones, movimientos sociales y luchadores independientes de Europa Occidental y Oriental, del Norte y el Sur, los Balcanes, Rusia, Ucrania, Medio Oriente, Africa y América Latina, ya han acordado participar en este importante evento.

Llamamos a los trabajadores en lucha, organizaciones populares y colectivos en Europa y a nivel internacional, involucrados en las luchas sociales, particularmente sus vanguardias, así como a las fuerzas de la izquierda revolucionaria, a reunirnos en esta Conferencia Internacional sobre la crisis en Europa y sus implicancias mundiales: por una alternativa internacional y una salida socialista para discutir un programa de emergencia a fin de resistir y vencer la catástrofe social y un plan de acciones comunes imparable y libre de los “habituales” aparatos burocráticos de control y a la construcción de un nuevo liderazgo revolucionario, que necesitamos urgentemente.


Es necesario discutir y decidir con urgencia un plan de acciones y campañas comunes. Proponemos considerar los siguientes ejes:


• Defendernos de los usureros internacionales, la dictadura de los “mercados”, de los bancos y el capital financiero mediante la cancelación de toda la deuda pública que roba y aplasta las vidas de millones y por la expropiación de los bancos bajo control de los trabajadores.


• Todos los planes de “austeridad” de canibalismo social impuestos por la UE, el BCE, el FMI y los gobiernos capitalistas deben cesar inmediatamente. ¡El capitalista debe pagar por la crisis de su sistema de explotación y no el explotado! Debemos luchar para restituir los salarios, pensiones y derechos sociales de los trabajadores de acuerdo con las necesidades sociales, no para las ganancias de unos pocos.


• Contra el desempleo masivo, llamamos a luchar para prohibir los despidos, por la distribución de las horas de trabajo entre todos los trabajadores. Para crear nuevos empleos, se deben desarrollar obras públicas de infraestructura que son vitales y una necesidad urgente. Los magnates de la gran industria extorsionan siempre a los trabajadores para que acepten más recortes de salarios y puestos de trabajo bajo la amenaza de cerrar o “relocalizar” sus fábricas en el exterior; nuestra respuesta debería ser la ocupación de todas las fábricas que cierren o despidan masivamente trabajadores, su expropiación sin compensación, haciéndolas funcionar nuevamente bajo control y gerenciamiento de los trabajadores.


• ¡Por una lucha firme contra el fascismo, el racismo y la discriminación de la mujer, de la orientación sexual y de todas las minorías! ¡Defendamos a los inmigrantes y a todas las comunidades de oprimidos! ¡Igualdad de derechos para todos los trabajadores, independientemente del color, origen étnico o religión! Los trabajadores y los movimientos sociales deben organizar guardias de defensa de los trabajadores contra las bandas fascistas y la represión estatal.


• Por el desmantelamiento del aparato represivo del Estado burgués, la Otan y las bases militares imperialistas y sus alianzas. ¡Total solidaridad con todas las luchas antiimperialistas de las naciones oprimidas de Africa, el Medio Oriente, Asia y América Latina!


• Por todas las demandas vitales inmediatas de la clase obrera y las masas populares nuestro grito de batalla debe ser: ¡abajo con todos los gobiernos capitalistas! ¡Por gobiernos de los trabajadores y el poder obrero! ¡Abajo la Unión Europea de los imperialistas! ¡Por los Estados Unidos Socialistas de Europa!
Mayo de 2013
Conférence Ouvrière Européenne à Athènes le 9 et 10 Juin
POUR UNE SORTIE ALTERNATIVE, OUVRIÈRE ET INTERNATIONALISTE, DE LA CRISE CAPITALISTE

Annonce du Politburo de l’E.E.K. (Parti Révolutionnaire des Travailleurs)
À bas l'austérité impérialiste de l'Union Européenne, le chômage, le racisme et le cannibalisme social!
À bas les gouvernements capitalistes de Merkel, Letta, Samaras et Rajoy!
Tout le pouvoir aux travailleurs! Nous nous battons pour des gouvernements ouvriers et les États-Unis Socialistes d'Europe!

L'Europe est au cœur du cercle vicieux de la récession et de la crise de la dette mondiale, qui a éclaté il ya cinq ans, et a inondé le continent avec plus de 50 millions de chômeurs et sous-employés. 
Les années qui se sont écoulées depuis le début de la crise, après l'effondrement de Lehman Brothers, rien n'a résulté des politiques et actions de la classe dirigeante européenne. Chaque «réponse» des gouvernements capitalistes de l'UE à la crise, apporte une plus grande destruction des forces productives, la répression, la crise politique et mouvements laïcs réactifs aux programmes d'austérité sauvages qui détruisent les restes de l'État-providence d'après-guerre. Les décisions du sommet de l'UE formulée par les groupes dominants de la -décousue- classe dirigeante européenne et en particulier la chancelière allemande, ont donné naissance à une nouvelle institution de la politique économique, la fameuse «troïka». 
C’est la troïka qui a entrepris au nom du capital européen, la gouvernance dans la plupart des pays de la région européenne, en imposant des mémorandums dévastateurs, avec la première victime les travailleurs et la petite bourgeoisie en Grèce. Le programme destructif imposé à Chypre, l'impasse de la crise de la dette et de la récession a provoqué une nouvelle crevasse à la structure et les pierres angulaires à travers lesquelles l'intégration européenne capitaliste se tente, en multipliant le volume des forces dissolvantes et centrifuges de la zone euro.
L'incapacité, politique et économique, des gouvernements capitalistes, ont contraint les Banques Centrales, ainsi que l'Européenne, dans une politique de «l'inflation monétaire» sans précédent et sans effet. Au lieu de cela, il a commencé à se rétablir en évidence la menace immédiate d’un nouveau «crash» sur les marchés boursiers internationaux, qui sont actuellement cachés derrière une euphorie temporaire du marché. Plus de vingt ans après la chute de l'URSS, le projet stratégique de la bourgeoisie européenne à «récupérer» économiquement et politiquement la région, en utilisant comme «outil» la nouvelle monnaie unique européenne, a été irrévocablement compromis. 
La crise systémique globale du capitalisme en déclin historique, a sapé même les objectifs initiaux de la classe dirigeante européenne durant la restauration capitaliste. Il est maintenant clair qu'elle a ouvert une période transitoire de grands bouleversements sociaux et l'émergence de situations prérévolutionnaires et révolutionnaires où la question du pouvoir a été objectivement soulevée au niveau national et international.
La crise a documenté dans les termes les plus indiscutables que l'Union Européenne, l'outil de l'impérialisme européen et les grandes entreprises, ne peuvent pas être « reformée» ou convertie dans une «Europe sociale» pour le bénéfice des travailleurs et des peuples. Ella doit être détruite avant que nous enterrons sous ses ruines. 
Mais sortir de la prison de l'UE et de la zone euro, ne veut pas dire que nous devons revenir au carcan de l’État capitaliste national failli, mais à se battre pour la perspective internationaliste alternative: la lutte commune de tous les travailleurs européens et des opprimés pour l'unification socialiste du continent, les États-Unis Socialistes d’Europe, y compris la Russie. Les millions de travailleurs européens et des opprimés ne peuvent pas tolérer cette catastrophe sociale que la survie de la souveraineté de la capitale européenne porte avec elle en Europe.
L'austérité sans précédent, l'exploitation, la dissolution des résidus de l'État-providence d'après-guerre, des secteurs de la santé et de l'éducation, détruisent tout espoir de la jeunesse européenne pour un avenir meilleur et les condamnent au chômage. La répression de l'État s'intensifie; la violence raciste contre les immigrés et les minorités à dépassé tous les records précédents. Les bandes fascistes se multiplient: les «détachements spéciaux» du parti nazi «Aube Dorée» en Grèce agissant sous protection de l'État et en s'appuyant sur le financement d'une partie de l'industrie du transport maritime, est un avertissement pour toute l'Europe, qui exploite la désespérance sociale produite par la désintégration sociale.
Tous les événements et développements politiques en Europe, notamment dans le sud de l'Europe, confirment d'une part une crise très profonde qui est devenue crise du pouvoir politique et enregistre, de l’autre part, une polarisation sans précédent entre les masses avec l'émergence d'un virage à gauche (parlementaire et extra-parlementaire) dans la mobilisation des masses. 
L'auto-organisation des masses et leur mobilisation à la base un programme de revendications transitoires et la perspective de pouvoir pour l'expropriation du capital de la part de la classe ouvrière, pour la réorganisation de l'économie sur la base des besoins sociaux, peuvent et doivent donner une solution à la crise capitaliste et à la catastrophe. Un Front Uni actif des masses exploitées, des opprimés et leurs organisations, est absolument nécessaire. Le rôle actif d’une organisation politique combattante de l'avant-garde révolutionnaire de la classe ouvrière dans ce processus est vital et sa construction ne peut plus être retardée.
Dans ce contexte, le Comité de Coordination pour la Refondation de la Quatrième Internationale (CRQI) invite tous les travailleurs, les organisations populaires et les collectifs qui luttent des luttes sociales, comme aussi les forces de la gauche révolutionnaire, à participer à la Conférence Internationale organisée à Athènes le 9 et 10 Juin, par le Parti Révolutionnaire des Travailleurs (E.E.K.). Le thème principal de la conférence est la crise en Europe et le débat sur la prise d'un Programme d'Action Directe contre une catastrophe sociale. Un programme au-delà des limites des mécanismes bureaucratiques qui bloquent la mobilisation guerrière des masses travailleuses et opprimées. 
Les principaux piliers de l'action envisagée sont:
Annulation de toutes les dettes envers les prêteurs internationaux et l'expropriation des banques sous le contrôle des travailleurs.
Annulation de tous les programmes d’«austérité» et le cannibalisme social, imposé par l'UE, la BCE, le FMI et les gouvernements capitalistes. Restauration des salaires, des pensions et des droits de l'emploi des travailleurs en fonction des besoins sociaux réels.
Lutte contre les licenciements et le chômage: répartition des heures de travail pour tous les employés. Infrastructure publique pour créer de nouveaux emplois. Saisie de toutes les usines qui ferment leurs portes ou licencient les travailleurs en masse. Expropriation de la grande industrie et des secteurs stratégiques de l'économie, sans compensation, sous contrôle et gestion ouvrière.
Lutte contre le fascisme, le racisme et la discrimination contre les minorités! Auto-organisation des réseaux de solidarité sociale!
Groupes de défense ouvriers contre les bandes fascistes et la répression. Dissolution de l'appareil d'état civil de la répression, de l'OTAN et de toutes les bases et alliances militaires impérialistes.
À bas avec tous les gouvernements capitalistes! Gouvernements pour les travailleurs et pouvoir ouvrier!
À bas avec les impérialistes de l'UE! Pour les États-Unis Socialistes d'Europe!

Athènes, 16/05/2013

Prenez part à la Protestation internationale le Samedi, 8 Juin à Athènes


mercoledì 22 maggio 2013

LETTERA APERTA AI LAVORATORI FINCANTIERI ED INDOTTO IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE


LETTERA APERTA AI LAVORATORI FINCANTIERI ED INDOTTO IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Cari lavoratori Fincantieri

Le imminenti elezioni amministrative per il comune di Castellammare di Stabia riaprono nuovamente la rivoltante campagna di promesse ed illusioni (guarda un po’ sempre sotto il periodo elettorale) ripresentata proprio da quei partiti politici padronali di centrodestra e centrosinistra, con  la presenza di movimenti reazionari come il M5S ed oltre alle solite testimonianze di liste civiche arriviste; tutte responsabili delle peggiori politiche ai danni della classe operaia (approvazione della legge Fornero, attacco all’art. 18, abolizione dei sindacati “in quanto tali” e chi più ne ha più ne metta)

Tutte queste realtà politiche e di movimento non fanno altro che rappresentare gli interessi della grande e media borghesia stabiese che vive sulle spalle dei sacrifici di migliaia di lavoratori. Inganni che ciclicamente si ripetono ad ogni tornata elettorale, finalizzati proprio a spegnere qualunque potenziale di lotta che potesse strappare rivendicazioni per la difesa dei diritti e salari. La fallimentare amministrazione Bobbio, con la complicità di una opposizione di carta, ha di fatto reso insopportabili le sofferenze di migliaia di famiglie operaie che continuano a pagare il prezzo più alto della crisi.

Sempre durante il periodo elettorale, i candidati sindaco esprimono la loro falsa compassione e la loro falsa benevolenza verso le esigenze dei lavoratori, ovviamente per raggiungere  lo scopo di essere eletti per ripagare le clientele dei vari imprenditori di turno, tutto ciò a discapito delle esigenze della maggioranza sfruttata. Ma quando non si  doveva votare, dove erano questi signori? Dove erano quando i lavoratori Fincantieri lottavano contro la chiusura del cantiere nel 2011? Dove erano quando i lavoratori Fincantieri scioperavano e occupavano la statale sorrentina  o quando manifestavano in corteo per la città? Erano completamente assenti o peggio schierati dalla parte della dirigenza Fincantieri!! Il “democratico” Cuomo, il radical-chic Cosenza, il grillino Amato, il reazionario Pentagelo erano forse impegnati a frequentare i salotti borghesi?

Il Partito Comunista dei Lavoratori invece è sempre stato presente durante le 
lotte operaie!!


Come Partito Comunista dei Lavoratori rivendichiamo da un lato l’inutilità di questa tornata elettorale, in quanto il futuro candidato sindaco non sarà altro che un perfetto esecutore delle direttive antioperaie imposte dal governo Letta-Berlusconi, dall’altro rivendichiamo la necessaria ripresa del conflitto sociale che mirino ad una stagione di lotte operaie che vadano innanzitutto dal ritiro immediato dell’accordo capestro firmato da sindacati confederali e dirigenza Fincantieri, all’unione di tutte le vertenze per la creazione di un fronte unico di lotta, ad un salario minimo intercategoriale di almeno 1500 euro netti, all’esproprio senza alcun indennizzo per i padroni delle aziende che licenziano, inquinano o sfruttano lavoro nero e la loro nazionalizzazione sotto il controllo dei lavoratori.


ABBANDONATE LE ILLUSIONI ELETTORALI
PREPARATEVI ALLA LOTTA

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione Napoli “Rosa Luxemburg”
Commissione Lavoro\Sindacato
PARTECIPA ALLE NOSTRE RIUNIONI
Contatti (mail) pclnapoli@gmail.com; Facebook Pcl Napoli




ALCUNE FOTO DEL NOSTRO VOLANTINAGGIO MATTUTINO DINANZI IL CANTIERE FINCANTIERI DI CASTELLAMMARE DI STABIA






22/05/2013



martedì 21 maggio 2013

[VIIDEO] Marco Ferrando - Portavoce Nazionale del PCL Considerazioni sulla Manifestazione Fiom del 18/05/2013 e sul quadro generale della sinistra politica


Marco Ferrando  - Portavoce Nazionale del 
Partito Comunista dei Lavoratori

Considerazioni  sulla Manifestazione Fiom dello scorso 18/05/2013 e sul quadro generale della sinistra politica


giovedì 16 maggio 2013

IN DEMA COME ALTROVE: DIFENDERE LAVORO, DIRITTI E SALARIO


IN DEMA COME ALTROVE: DIFENDERE LAVORO, DIRITTI E SALARIO

Il 15 aprile scorso si è tenuto un incontro all'Unione Industriali di Napoli tra la Dema spa, la regione Campania e le Rsu aziendali. L'azienda ha comunicato di essere in presenza di una crisi finanziaria e, pertanto, di dover dare attuazione, tra il 2013 ed il 2017, ad un piano di rientro dai debiti accumulati negli ultimi quattro anni.
 Si parla di 80 milioni di euro, di cui 40 costituiti dai mancati versamenti verso l'Inps e il fondo pensioni Cometa e gli altri 40 dai debiti verso i vari fornitori (grezzi, standard, chimici, subforniture varie).

La Dema, azienda dell'indotto Alenia che produce componenti aeronautici di avanguardia, da anni non manca di grosse commesse che continuano a garantirle profitti non indifferenti. Non a caso gli straordinari sono la regola, e ciò a fronte di cronici ritardi nel pagamento delle retribuzioni. Senza contare che la Dema supersfrutta i lavoratori, a partire da quelli precari, obbligandoli a fare ore e ore di straordinario non pagato  Eppure, essa non esita oggi ad inserire nel piano 41 licenziamenti di lavoratori a tempo indeterminato che dovrebbero, a suo dire, permettere il recupero totale del debito (in realtà il risparmio vero è soltanto di un milione di euro l'anno). La verità è che la Dema vuole scaricare sui lavoratori le scelte miopi di un gruppo dirigente la cui unica funzione è sempre stata quella di garantire alla proprietà l'intangibilità dei profitti. Ecco il vero piano aziendale: clpire i salri, i posti di lavoro, le tutele (l'azienda prevede, tra l'altro, un piano di cessazione delle attività produttive di una sola settimana ad agosto, lasciando au i capi reparto la discrezionalità nella concessione delle ferie negli altri periodi dell'anno. Il che significa che i lavoratori rischiano di perdere 33 giorni di ferie).

Il 16 aprile, il giorno dopo l'incontro, il compagno Cristian, militante del Partito Comunista dei Lavoratori, Rsu Fiom della Dema di Somma Vesuviana, ha convocato il Comitato degli iscritti Fiom, allargato a rappresentanti sindacali Uil e Cisl. Nella riunione l'altra Rsu Fiom ha fatto il resoconto dell'incontro con l'azienda che ha dato la stura ad un vivace dibattito tra gli iscritti presenti che hanno espresso sia la forte preoccupazione per  i tanti posti di lavoro messi a rischio e per il pericolo delle divisioni che potrebbero sorgere tra i lavoratori senza una pronta e unitaria risposta sindacale. Al termine della riunione il comitato ha deciso di dare notizia ai lavoratori di quanto stava accadendo e di rimandare l'assemblea a dopo il secondo incontro con l'azienda in attesa che questa chiarisse più precisamente e confermasse quanto ventilato nel primo incontro, compresi i 41 licenziamenti.

Il giorno successivo l'azienda comunicava al compagno rsu Fiom che aveva relazionato al comitato degli iscritti la decisione di trasferirlo allo stabilimento di Pomigliano. Un chiaro atto discriminatorio aggravato dal fatto che il compagno è in attesa di essere trasferito anche lui a Pomigliano per ragioni organizzative. Se ciò accadesse è chiaro che la Fiom di Somma Vesuviana rimarrebbe senza rappresentanza sindacale sin dall'inizio di questa delicatissima vertenza. Successivamente il padrone Dema annuncia il non pagamento degli stipendi a partire dal mese di aprile.

Il 15 di Maggio l’azienda comunica che non può pagare gli stipendi e che la sua intenzione nel piano di ristrutturazione dell’azienda è previsto il licenziamento di circa 50 operai. I lavoratori decidono, dunque, di bloccare i cancelli della fabbrica ad oltranza per impedire la continuazione della produzione, in risposta al nuovo attacco.
Ad una risposta molto decisa die lavoratori sono seguite le provocazioni del titolare dell’azienda contro i lavoratori in picchetto. La lotta è poi proseguita durante la giornata con la comunicazione delle RSU di proseguire la lotta ad oltranza.

I compagni della Commissione lavoro del PCL di Napoli, di cui anche un RSU Fiom iscritto al Partito, hanno dato il loro pieno supporto militante ai lavoratori della DEMA dinanzi all’attacco simil-fiat dell’Azienda, rivendicando la difesa incondizionata di tutti i posti di lavoro, il rigetto di qualsiasi tipo di ricatto e di rappresaglia contro i lavoratori, il pagamento immediato dei salari ed il collegamento con le lotte degli altri lavoratori, stando ai picchetti coi lavoratori, confrontandosi con loro, portando esperienze concrete di gestione operaia di fabbriche, veicolando parole d’ordine, facendo interviste e allacciando rapporti indispensabili per la radicalizzazione di una coscienza di classe e comunista nella classe operaia..

Cosa che continueremo a fare fino ad arrivare alla nazionalizzazione sotto il controllo operaio dell’azienda.



(in allegato il volantino distribuito fuori i cancelli della DEMA + video inchiesta + foto)

BASTA COI RICATTI!
 I LAVORATORI DEMA NON SI PIEGHERANNO

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la sua solidarietà ai lavoratori DEMA SPA ed è pronto a sostenere la loro lotta per la tutela del posto di lavoro e dei diritti.
Non è accettabile che un’azienda mortifichi i suoi dipendenti con continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni e senza una reale motivazione, se non quella di dire che è in atto una crisi finanziaria nel mondo.

Non è tollerabile far pagare ai lavoratori le scelte miopi di un management preoccupato solo di garantire al padrone Dema l’intangibilità dei profitti. Un gruppo dirigente che non esita ad annunciare 41 licenziamenti nel piano di rientro dai debiti accumulati in 4 anni verso INPS, Fondo Cometa e Fornitori.

I lavoratori devono respingere con forza ogni discriminazione verso quei delegati sindacali non disposti a collaborare con le logiche scellerate della proprietà.

Nessuna zona franca sarà risparmiata alla dirigenza Dema SPA. Bisogna riaprire una nuova stagione di lotte, che deve vedere unito il più ampio fronte e che sappia respingere i vergognosi attacchi del padronato DEMA SPA nei confronti dei lavoratori.

BLOCCO IMMEDIATO DEGLI STRAORDINARI E SCIOPERO IN CASO DI 
CONTINUO RITARDO DI PAGAMENTO DEGLI STIPENDI

COLLEGARE LA VERTENZA DEI LAVORATORI DEMA CON QUELLE DELLE ALTRE AZIENDE IN CRISI EVITANDONE LA FRAMMENTAZIONE E L'ISOLAMENTO

NAZIONALIZZARE SOTTO IL CONTROLLO OPERAIO TUTTE LE FABBRICHE CHE LICENZIANO, INQUINANO E NON RISPETTANO I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO.

Partito Comunista dei Lavoratori – Napoli
 Sez. Rosa Luxemburg
Commissione Lavoro/Sindacato
e-Mail: pclnapoli@gmail.com - Facebook: Pcl Napoli




FOTO DELLA GIORNATA DI PICCHETTAGGIO DEI LAVORATORI DEMA