UNA LETTERA SULLA GIUNTA GRILLINA A
PARMA.
La Rete 28 Aprile ha pubblicato una lettera sulla Giunta grillina a Parma, inviata dal compagno Cristiano Antonino
Parlare della
Giunta Pizzarotti significa addentrarci a piedi nudi nella più grossa truffa
elettorale degli ultimi vent’anni. Perché l’Elezione dei Cinque
Stelle è stata accompagnata da una straordinaria speranza di partecipazione da
parte di una grande parte dei parmigiani. Una speranza tradita come non mai da
un’amministrazione che sta agendo in maniera speculare all’odiato (a parole)
Governo Monti.
Un tradimento che è iniziato
immediatamente, da parte di un gruppo di persone che diceva “Noi non siamo politici”,
e le cui prime azioni sono consistite nel sistemare parenti ed amici: Marco
Vagnozzi, che prima era “consulente presso il Gruppo assembleare regionale del
Movimento 5 stelle” [1],
è stato messo a forza a Presidente del Consiglio Comunale per garantirgli uno
stipendio ed un lavoro che non avrebbe. Gabriele Folli, impiegato di un’azienda
metalmeccanica, è diventato assessore all’ambiente perché leader di
un’associazione che ha portato un pacchetto di voti a Pizzarotti (GCR). Cosi
come le nomine di Cristiano Casa, Nicoletta Paci. E sorvoliamo anche sui famosi
curricula [2], che dovevano essere la
base su cui selezionare le persone: a Parma stiamo ancora attendendo la loro
pubblicazione, che è avvenuta in modo parziale ed accuratamente censurata.
Nessuno a Parma ha ancora capito su che base sia stata selezionata l’assessore
alla cultura Ferraris, con i disastrosi risultati cui stiamo assistendo al
Teatro Regio:il solo Festival Verdiano si è chiuso con un passivo da 650 mila
euro a fronte di un investimento da 1 milione e 450 mila… fate un po’ voi! [3].
Sorvoliamo anche sui famosi
Consulenti gratuiti, non pervenuti a Parma, ma che salutiamo caldamente. Meno
calorosi invece siamo nei confronti dei più numerosi consulenti a pagamento,
quei famosi articoli 90 e 110 [4] su cui sputavano fuoco e
fiamme i Cinque Stelle prima di dover nutrire parenti ed amici.
Voliamo oltre alle polemiche odierne,
e non approfondiamo il legame di grande amicizia che da molti anni lega Marco
Bosi, portavoce in consiglio comunale dei Cinque Stelle, e Pier Paolo Mora,
responsabile parmigiano di Casa Pound Italia (Mora che prima delle Elezioni
indicò proprio come i grillini fossero l’unico partito quasi votabile del
panorama parmigiano, dalle pagine di un settimanale parmigiano, Zerosette, il
cui direttore diventerà poi casualmente anche l’attuale portavoce di Federico
Pizzarotti). Evitiamo anche per questioni di tempo il tema della Democrazia
Partecipata, che oramai ogni parmigiano ha compreso essere solo una tecnica
aziendale di gestione e rimodulazione del dissenso.
Concentriamoci invece sul reale
livello amministrativo dell’amministrazione Pizzarotti, sulle sue complicità, e
sulla sua sovrapponibilità con il Governo Monti.
1) Come il Governo Monti l’assunto di
base è uno stato debitorio insostenibile [5]. Che lo sia o meno. Dico
che lo sia o meno perché i conti del Comune di Parma sono nebulosi ed astratti
in barba ad una millantata trasparenza. A Parma si è chiesto
all’opposizione di votare il Bilancio Comunale senza visionare praticamente i
conti delle Partecipate[6], le quali forniscono
documentazioni spesso incomplete e prive di un qualsiasi Piano Industriale. Il
Debito a Parma è mal definito perché DEVE essere alto: solo se è al limite del
Default si possono giustificare quei tagli allo Stato Sociale cosi aggressivi
ed indistinti che Pizzarotti sta portando avanti da tempo.
Una documentazione incompleta anche
per occultare il comportamento di una Giunta Pizzarotti che vede il Sindaco e
l'assessore al Bilancio Capelli mutuare comportamenti IDENTICI come pratiche e
come finalità, a quelli adottati dalla precedente e inquisita Giunta Vignali,
sia che si parli delle lettere di Patronage [7] che semplicemente ora non
riguarda Spip (cui dedicherò un paragrafo a parte), sia che si parli di
illeciti passaggi di denaro da una Partecipata all'altra (che se mi permetti è
ancora illegale!) [8].
Chi ha protestato,
come la ex dirigente di Stt Piermarioli (di nomina prefettizia, ci tengo a
sottolineare che non era un'eredità del Pdl) è stato fanculizzato. A favore
sempre ed immancabilmente non di qualcuno di più preparato, ma di un ignorante
lacché obbediente agli ordini, leciti o illeciti. Sulle Partecipate in tal
senso credo che l'avvocato Vento sia arrivato a 3 o 4 poltrone da
Amministratore Unico.
Il tutto spesso con
l’avvallo silenzioso di un’opposizione che talvolta approva perché parte della
precedente amministrazione, e talvolta perché politicamente interessata a far
risaltare una mala gestione dei predecessori del Pdl. Situazioni di
speculazione politica ridicole (è evidente il livello amministrativo del Pdl:
alcuni sono finiti in carcere, altri sono indagati…che c’è da capire?) che non
giustificano in alcun modo i tagli che vengono perpetrati.
2) Se passa, come è
passato, il messaggio che il Debito è da Default allora sono lecite o
giustificabili le seguenti azioni:
- tagli non orizzontali [9] ma sperequativi dei
Servizi Sociali, prima erogati gratuitamente alle Fasce più Deboli, soprattutto
quelli agli Anziani, letteralmente sfrattati da alcune strutture [10] messe in vendita da
Pizzarotti. I grillini a Parma stanno vendendo scuole, asili e case di
riposo [11]. E stanno applicando una
impietosa Spending Review in salsa parmigiana.
- sospensione (o
cancellazione, chissà) del cosiddetto Quoziente Parma [12], un sistema integrato di
dati fiscali che permetteva ai cittadini di Parma di pagare i Servizi Sociali
sulla base delle proprie condizioni di vita. La giustificazione dell’assessore
Rossi è stata che i servizi sociali costano. Vorremmo farle sapere che lo
sapevamo già, e che lei è uno di quei costi: che provveda a guadagnarsi il
panino, invece che cazzeggiare. Il Sociale non può e non deve essere percepito
come un costo, perché è il perno su cui si costruisce una Società Civile.
- Alienazione di
strutture pubbliche, messe all’asta con prezzi ridicoli in un momento di
depressione storica, quando non palesemente svenduti a creditori con risibili
artifici contabili [13], che peraltro sono
oggetto delle attenzioni della Corte dei Conti.
- Vendita dei Beni
Comuni, dall’ Acqua Pubblica alle azioni di Iren. Quest’ultimo punto merita una
particolare attenzione, perché racconta il reale grado di inserimento dei
grillini in talune tematiche, percepite come semplici trampolini per una
poltrona politica.
Nella Previsionale
di Bilancio 2013-2016 hanno inserito persino la vendita dei pozzi (e quindi non
solo delle tubature), mediante l’inserimento nel Piano di Alienazioni delle
società partecipate Ascaa e Emiliambiente [14]. Se un consigliere
comunale PD (Massimo Iotti), ed un militante del Pcl (Cristiano Antonino,
modestamente) non si fossero accorti di cosa volevano in modo truffaldino
svendere noi avremmo mandato all’asta l’acqua. Scoperto, l’assessore Folli ha
sedato le proteste del Comitato Acqua Pubblica parlando di “un equivoco interno
al Comune” [15],
come se mettere in vendita aziende partecipate fosse una cosa che può capitare
distrattamente.
Altri Beni Comuni hanno avuto minore
fortuna: è il caso delle azioni Iren, la partecipata in cui il Comune di Parma
detiene il 6,8%, di cui Pizzarotti ha consentito dapprima un pignoramento
parziale da parte di talune banche e successivamente la messa in vendita a
copertura del Bilancio di una megaholding comunale, STT.
L’unico ostacolo alla vendita è stata
la clausola ereditata dai grillini con Iren di una non dismissione delle quote
prima del 2015. Cosi per ora vengono solo date in pegno [16]. Racconta molto
dell’ambientalismo grillino, rispetto alla nostra Acqua, ai nostri Rifiuti, al
nostro Gas, alla nostra Energia Elettrica. Da notare anche come sia un autogoal
economico, oltre che un favore agli amici banchieri del grillino Pizzarotti: è
grazie ai 4,8 milioni di euro dei dividendi Iren che il Comune di Parma non è
finito gambe all’aria quest’anno.
Tutta una serie di manovre sottese a
garantire, o meglio ad ipergarantire, un Sistema Bancario che è stato correo
nella creazione del disastroso quadro economico parmigiano. Ne è una prova il
caso Spip, che del buco delle Partecipate è il caso più eclatante: Spip
rappresentava circa 108 dei 670 milioni di Debito diretto o indiretto del
Comune di Parma. Un crac, quello di Spip, che vede tra
gli indagati anche alcuni ex amministratori di Parma. Questi hanno potuto
operare anche grazie a procedure bancarie sulla cui legittimità la Magistratura
ha indagato a lungo, come per esempio delle inconsistenti lettere di Patronage,
una delle quali firmate dall’ex sindaco Elvio Ubaldi (anch’esso a processo).
Poteva Pizzarotti mandare a
fallimento una Partecipata cosi intossicata da illecite pratiche politiche,
procedura che peraltro avrebbe azzerato i conteggi giudiziari per la
conclusione del processo, che pare avviato alla prescrizione. Ed invece no: ha
offerto un piano di concordato, che significa oltre alla già citata
prescrizione per eventuali responsabili, anche un esborso di soldi pubblici da
circa 60-70 milioni (nessuno ha avuto la possibilità di vedere l’offerta fatta
all’assemblea dei creditori) di euro. Offerta che peraltro è stata cassata l’8
febbraio dagli stessi creditori, visto che il Comune non ha erogato nemmeno la
tranche natalizia da 2,8 – 5 milioni (anche qui le cifre ballano a seconda tu
senta il Comune o i creditori).
Pizzarotti ha voluto fin da subito
salvare questa Partecipata [17] nonostante il Concordato
implicasse innanzitutto evitare agli Imputati l'accusa di Bancarotta
Fraudolenta (che ora grazie alla Procura hanno, e godo, cazzo!) e dall'altro
significasse imporre alla città tagli spaventosi a Rette degli Asili, servizi
ai Disabili, Taglio di alcune voci in busta paga dei Dipendenti Comunali e via
dicendo. E chiunque protestasse è stato letteralmente linciato dai commentatori
grillini, al punto che il segretario di Funzione Pubblica a Parma, Sauro Salati
(non esattamente un pasdaran, per capirci) alla fine ha dovuto definire il
comportamento dell'amministrazione per ciò che era: Squadrismo. Cioè bugie
(plateali) davanti alle videocamere, richiami a colloqui privati dei
dipendenti, in assenza dei Sindacati, che intendano bypassare [18]. Con questa reazione (vedi link
video [19]).
Pizzarotti si è nascosto dietro alla
necessità di tutelare i Fornitori, che significano Lavoratori, ma dei 108
milioni di euro del Crac Spip solo una decina vanno ad aziende, ed il resto va
alle 15 banche d’appoggio, come ben denunciato dalla Commissione Audit [20] che pure per un lungo
periodo ha guardato con pazienza e tolleranza Pizzarotti.
Tutte queste azioni hanno alienato la
simpatia reale dei parmigiani verso questa amministrazione, che è oramai
percepita per ciò che è, e cioè la diretta prosecuzione economico/finanziaria
della precedente. Con viva delusione dei Comitati e delle Associazioni,
spiazzate da un cosi rapido amore per la poltrona dei Grillini parmigiani.
A fronte di questo modo di agire,
credi forse che Pizzarotti abbia preso una singola iniziativa che fosse
sperequativa e volta a far pagare di più a chi ha di più? No, nemmeno una: non si è avvalso di
nessuna deroga del Patto di Stabilità nel Sociale, e nemmeno della possibilità
di introitare il 100% dell’evasione fiscale che ora rimane totalmente in carico
ai Comuni. Nessuna iniziativa ha tutelato le fasce più deboli, al netto delle
chiacchiere. Solo vaghi e maldefiniti intenti cui non è mai conseguito nulla.
Per non indispettire gli amici di destra e tra gli Industriali, sosteniamo in
molti, qui a Parma.
Un ambientalismo
fatto di chiacchiere e poco altro, in cui i permessi per entrare in città
costano 10 euro, perché sia ben chiaro a chiunque che se hai i soldi non è che
inquini poi tanto.
Se è vero che Parma
è stata laboratorio politico di una parte d’Italia, lo è anche oggi che
Pizzarotti agonizza, vittima di sé stesso, e del proprio leader.
Pizzarotti ha
vessato un'intera città per potersi vantare di aver approvato il Bilancio prima
di tutti. Chiunque si opponesse è stato oggetto della violenza grillina, che è
stata sia mediatica che in termini di mobbing vero e proprio. Il tutto per
accantonare soldi che sono andati per la maggior parte a gruppi bancari, e
grandi aziende edili. Intendiamoci, Giorgio(Cremaschi ndr): i pagamenti alle aziende sono
un'ottima cosa se si alternano all'erogazione di nuovi lavori sul territorio.
Altrimenti sono quei giochini di merda (scusa il francesismo) con i quali si fanno
giungere soldi alle banche in modo indiretto. Un esempio pratico? Volentieri:
una quota importante degli 82 milioni di euro accantonati in conto capitale dal
Comune a Cinque Stelle sono finiti ad aziende come Unieco e Coopsette, che
hanno portato i libri in Tribunale a Reggio. In pratica sono soldi buttati, o
quasi. E non si sono trovati 250 mila euro per i bambini in connotazione
famigliare tale da rientrare nel Quoziente Parma (una armonizzazione delle
graduatorie Isee).
Se vorrai altro
materiale questi sono i canali Youtube mio personale e del Pcl Parma: senti il
materiale a tua disposizione.
Molti Compagni
nelle fabbriche votano Movimento Cinque Stelle? Già, sticazzi: finché non sei
governato, dal M5S è facile...pare un Eldorado. E' quando si sei dentro, e
delibera dopo delibera ti rendi conto che è semplicemente una fottuta Lobby
all'americana per la manipolazione del consenso e per la re-distribuzione di
incarichi, consulenze e stipendi che diventa meno bello essere governati dai
grillini.
Ti faccio presente che non ti ho
raccontato nemmeno un quinto (puoi credermi) delle porcate che hanno combinato
qui a Parma. E tutte hanno lo schema che ti ho prefigurato con Spip:
a) noi DOBBIAMO
fare una cosa, qualsiasi essa sia!
Es: non dobbiamo far fallire Spip,
altrimenti andiamo in downgrade bancario [21]
b) Chi si oppone, a
qualsiasi titolo è un ideologico, un lottizzato, o un superficiale disinformato [22].
c) Se va storta e
accade esattamente il contrario di ciò che avevano promesso non è che avessero
ragione quelli che prima sono stati sminuiti, sviliti, smerdati: hanno comunque
ragione loro"
Es: Spip non doveva
fallire, pena il downgrade (come avrai letto). Tutta la città (audit, Pcl, Pd,
Funzione Pubblica, Associazioni) a dirgli "ma che cazzo dici?". Spip
fallisce per decisione della Procura. Reazione [23]
Comunque Giorgio (Cremaschi ndr): è
veramente inutile appartenere al No Debito o organizzare un No Monti Day e
avvallare i grillini, di cui Pizzarotti rappresenta la punta di diamante. E non
perché lo dico io...perché lo dicono loro.
Scrivere non è la mia forma di
comunicazione...spero che guarderai con pazienza alla mia sintassi di
fotografo, e di essere riuscito a spiegarti quanto Pizzarotti sia significato
aggressione violenta ai miei concittadini, sia per le sue scelte politiche sia
per le tecniche aggressive con cui qui gestiscono il dissenso. Qualcosa di
vergognoso, che avviene essenzialmente per l'assurda convinzione diffusa che i
grillini, in quanto inesperti, siano facilmente manovrabili. Nella realtà sono
estremamente tattici, molto incisivi e abili a prendersi tutta la torta
Cristiano Antonino
09/04/2013
NOTE:
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