lunedì 15 aprile 2013

[FRANCIA]: CAHUZAC, UN MINISTRO ESEMPLARE DELLA BORGHESIA?


[FRANCIA]: CAHUZAC, 
UN MINISTRO ESEMPLARE DELLA BORGHESIA?

“Siamo traditi, beffati, devastati, feriti...” hanno dichiarato Hollande e i suoi ministri, in seguito alla confessione di Cahuzac, che aveva loro “mentito fissandoli negli occhi”. Non si pensava che i membri del governo fossero così sensibili. 

Varin, il padrone di Peugeot, ha potuto mentire per mesi sulla chiusura programmata della fabbrica d’Aulnay-sous-Bois senza che costoro vi vedessero uno scandalo e se ne sentisssero traditi. Lo stesso, quando l'uomo d'affari americano Gary Klesch, come molti altri padroni farabutti di Francia o d'altrove, ha acquistato molte fabbriche del gruppo chimico Arkema per neanche un soldo, prima di depositare il bilancio 8 mesi più tardi. Non c'è nessuna emozione né senso di tradimento tra i cacicchi governativi di sinistra e di destra. Per questa gente, mentire ai lavoratori è normale. Frodare legalmente per intascare milioni e raggirare i salariati, è accettabile. Fa parte delle regole menzognere ma legali della loro repubblica borghese, quale ne sia il numero.

UN SERVITORE DEL SISTEMA

Il percorso di questo signor Cahuzac è una bella illustrazione di ciò che sono i servitori del capitalismo. Formato per la chirurgia cardiaca, l'abbandona per la chirurgia estetica, produttrice di grana ben più redditizia. Per non parlare di qualche passaggio tra il gabinetto del ministero della Salute e il “consiglio” privato dell'industria farmaceutica. Di che fargli aprire un conto in Svizzera da parte del suo compare di golf, un avvocato di estrema destra vicino a Marine le Pen. Con un simile pedigree è stato nominato ministro del bilancio! 
L’ex ministro del bilancio, evasore fiscale, frodava anche lui il fisco, su consiglio dell'”amministratore del suo patrimonio” e di altri avvocati specializzati nell' ”ottimizzazione fiscale” legale o illegale. Come numerosi pesci che navigano nelle acque torbide dove la frontiera tra legale e illegale è fluttuante. Si tratta delle pratiche abituali delle grandi società del CAC40, che sanno utilizzare tutti i dispositivi legali necessari per non subire imposte superiori all'8% dei loro profitti medi, e infischiarsene della legalità per il resto. 

LA LORO MORALE E LA NOSTRA

L’affaire Cahuzac mostra semplicemente che non è la grana che manca. Costoro non conoscono crisi. Il governo che annuncia regolarmente misure di austerità dovrebbe solo attingere alle tasche della grande borghesia, ma non vuole, e sceglie quelle dei lavoratori. 

La borghesia si divide il lavoro: il padronato piange con la bocca piena e licenzia a tutto spiano in nome della competitività, mentre i suoi scagnozzi al governo, formati alla sua immagine cinica e menzognera, fanno passare nella legge tutte le sue volontà. E' il funzionamento normale del capitalismo, sempre più insopportabile, in effetti. Per cui occorre rovesciare questo vecchio ordine obsoleto. 

Sì, bisognerà che il mondo del lavoro, i cui salari vengono abbassati, sia sfruttato più duramente sui posti di lavoro o gettato in strada, e visto che non amministra patrimoni (e per fondati motivi!) per meglio aggirare il fisco, si ritrova a un dato momento in massa su una strada. 

Certo non per rivendicare un rimaneggiamento ministeriale, o una sesta repubblica esemplare quanto le precedenti di questo sporco sistema. Ma per darsi i mezzi per imporre la legge dei lavoratori, di tutt'altra natura rispetto a quelle delle ipocrite repubbliche borghesi che applicano con zelo la dittatura del capitale.

(Editoriale dei bollettini di fabbrica pubblicati dalla Frazione "l'Etincelle", 8 aprile 2013 )

Versione francese http://www.convergencesrevolutionnaires.org/spip.php?article2678

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