martedì 21 agosto 2012

L’arcobaleno sudafricano si macchia del sangue dei minatori!


L’arcobaleno sudafricano si macchia del sangue dei minatori!


Il  feroce massacro compiuto a Marikana ai danni dei minatori sudafricani testimonia la realtà reazionaria dei governi “progressisti” di centro sinistra, che come quello sudafricano dell’ African National Congress di Jacob Zuma, registrano un bilancio spaventoso nella giornata di Giovedì 16 Agosto con la morte di 34 minatori (e il ferimento di altri 74).

Tutto è iniziato il 10 Agosto con la più classica delle rivendicazioni operaie: i minatori reclamavano aumenti salariali per lottare contro quella fame che da anni dilaga negli slum. La multinazionale inglese Lonmin, proprietaria di ingenti miniere di platino (specialmente in Sudafrica dove si concentra l’80% della produzione globale), ha risposto negativamente alle richieste dei minatori, visto che tale politica mal si combinava con gli utili dei capitalisti della stessa multinazionale. Dopodiché i minatori sudafricani hanno fatto valere la loro voce: intaccando il “sacro” sistema produttivo del capitale hanno proclamato lo sciopero ad oltranza fino all’ottenimento di migliori condizioni oggettive.

La controparte padronale, in combutta con le forze reazionarie poliziesche del governo di Zuma, ha dato la prova lampante della difesa incondizionata dei profitti della classe borghese sterminando gli stessi lavoratori dopo aver svergognatamente accusato gli stessi di aver scioperato contro le leggi dello Stato (e del capitale) e soprattutto dopo aver costruito una campagna diffamatoria contro i “cattivi” lavoratori “armati” di lance e machete (con tanto di congratulazioni ai vertici della polizia per il buon operato espresso dalle forze dell’ordine).
Tutto questo è inacettabile! Bisogna condannare tutti i colpevoli di questo eccidio, a partire dai sicari ed i piani alti della polizia, passando per i collusi rappresentanti del governo dell’Anc (Zuma in primis), per arrivare alla Lonmin, la quale va espropriata senza alcun indennizzo ai padroni assassini e posta sotto il controllo dei lavoratori. 

Il movimento operaio internazionale non può e non deve dimenticare il sacrificio delle decine di lavoratori che hanno perso la vita e di tutti i loro compagni che in questi giorni stanno dando grande prova di coraggio nel condurre una dura lotta contro i loro sfruttatori. Bisogna lottare insieme ai minatori sudafricani, bisogna unire e saldare i rapporti solidaristici dei lavoratori di tutto il mondo riunendoli intorno al partito mondiale della classe operaia (la futura rifondata IV Internazionale), il solo che può realmente rovesciare il sistema capitalistico con tutte le forze ed i mezzi necessari atti ad eliminare gli oppressori borghesi e la loro ferocia.


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