Dalla
Carbonsulcis esploda la lotta dura
L’esempio della lotta dura, adottata in questi giorni dai
minatori della Carbonsulcis, deve essere raccolta ed estesa velocemente a tutta la classe lavoratrice che da anni sta
pagando a caro prezzo il costo di una crisi generata dal fallimento delle
politiche portate avanti dai precedenti governi Prodi (centrosinistra),
Berlusconi (centrodestra) e dall’attuale governo Monti\Napolitano (con
l’appoggio bipartisan di Pd,Pdl ,Udc,Fli) che favorisce le grandi rendite
dell’alta industria e dell’elite bancaria.
L’esasperazione dei minatori, dovuta da tempo alla mancanza
di prospettive ed al destino di chiusura per lo storico sito minerario di
Nuraxi Figus (Carbonia-Iglesias), ha scatenato, giustamente, l’occupazione della
loro miniera a circa 400 mt di profondità. Se il governo continuerà a non
garantire nessun futuro ai lavoratori,visto che l’Enel non ha alcun interesse
per progetti di riconversione ecosostenibile, quest’ultimi saranno disposti a
tutto, se è necessario anche ad utilizzare il tritolo, pur di non perdere il
proprio posto di lavoro.
Dopo queste forti dichiarazioni, gli sciacalli politici
(centrodestra e centrosinistra) e sindacali si sono apprestati a difendere
ipocritamente i lavoratori della Carbonsulcis, ovviamente adottando la classica
consuetudine dei tavoli concertativi, dove essi possono dar l’illusione di aver
strappato grandi risultati, quando alla fine beffardamente tutto rimarrà invariato.
Del resto poi le colpe di questo
disastro economico sono da imputare a questi rappresentanti della borghesia che
da sempre hanno affossato i salari e i diritti di tutta la classe lavoratrice
che si sente disorientata dinanzi agli attacchi della classe padronale.
Per questo motivo, come Partito Comunista dei Lavoratori,
appoggiamo fortemente la coraggiosa e forte scelta dei minatori della Carbonsulcis
di aver occupato la miniera ad oltranza. Questo pero è sempre e solo un primo
passo importante, perche non vogliamo far dimenticare agli stessi lavoratori
che la crisi attuale non concede alcuno spazio di trattativa (vedi le parole di
Monti in merito) o di eventuali concessioni, visto che le manovre economiche in
atto devono ripagare e tutelare le enormi perdite che grandi istituti di
credito e grandi industrie stanno subendo per loro mano.
Quindi la richiesta di migliori condizioni oggettive va, in
tutti i casi, accumunata alla logica della formazione di un fronte unitario di
tutte le vertenze in crisi, capace quest’ultimo di rinsaldare i rapporti
solidaristici fra gli stessi lavoratori nella prospettiva di lottare lo stesso
nemico che si annida prepotentemente sulle loro teste.
Pertanto bisogna legare la memoria alla pratica degli strumenti
reali di difesa (scioperi,espropri,comitati di fabbrica,comizi ect) che la
storia del movimento operaio internazionale ricordi: ossia quando si doveva
lottare contro la classe dei padroni per la difesa dagli attacchi sferrati dal
capitale , ma anche quando, in determiante fasi, si maturava la reale
prospettiva di cambiamento rivoluzionario e di costruzione di una nuova società che possa definitivamente distruggere le vecchie disuguaglianze e le ingiustizie
sistematicamente perpetrate dalla borghesia; di conseguenza esse possono essere
portate a termine soltanto da un vero Governo dei lavoratori , che come ci
prospettiamo, saprà certamente adempiere a questo dovere storico.
Ps
Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà al lavoratore Stefano Meletti ed a tutti i suoi compagni di
lotta.
Nessun commento:
Posta un commento
Partito Comunista dei Lavoratori - Napoli
Sezione "Rosa Luxemburg"