lunedì 11 giugno 2012

FIOM: Sindacato di classe o burocrazia sindacale?

FIOM: Sindacato di classe o burocrazia sindacale?


La svolta della Fiom, nella scorsa assemblea del 9 Giugno, conferma un percorso intrapreso verso una nuova stagione di compromessi sociali con quelle stesse forze politiche del centro sinistra che da anni stanno affossando i diritti dei lavoratori. Per questo motivo risulta paradossale, per chi come Landini crede di rappresentare le istanze dei lavoratori , l’invito a fare di più per la classe lavoratrice rivolto ad un partito liberale, rappresentante di banche e Confindustra e sostenitore del Governo Monti-Napolitano come il PD.  

Una presenza, quella di Bersani, che insulta tutti quei lavoratori che oggi stanno pagando a caro prezzo tutte le gravi politiche adottate da quei partiti filo-padronali,come il Pd, che da sempre appoggiano i governi del grande capitale.
Mentre gli altri protagonisti, da un lato un Di Pietro, a corto di consensi sottrattigli da Grillo, espone con tante contraddizioni la sua opposizione al Governo Monti e ,di tanto in tanto, al PD (quando tra l'altro  va alleandosi dovunque con quest’ultimo quando è possibile) e dall’altro lato Vendola, Ferrero,  e Diliberto che dichiarano di essere pronti a sostenere un altro governo di centro sinistra a guida PD, dimostrandosi ancora una volta incapaci  di comprendere quegli errori politici che portarono l’appoggio di Rifondazione e Comunisti Italiani al governo Prodi che tradirono  i lavoratori per qualche carica presidenziale, ministeriale e per qualche gruppo di deputati.

La musica non cambia quando Landini inizia ad esporre le sue critiche  alle misure adottate dal Governo Monti su materia di articolo 18, diritti sindacali, ammortizzatori sociali, pensioni, scuola, ribadendo che l’opposizione della Fiom si farà sul piano legale, tramite cause giudiziarie, ed attraverso i famosi "sciopericchi",scioperi locali e parziali con tanto di simbolici presidi dinanzi Montecitorio. Insomma nessuno sciopero generale che blocchi l’Italia fino al ritiro delle misure portate avanti da Confindustria e Governo.
Questa linea ufficiale della burocrazia a maggioranza Landini si sta rivelando sempre più fallimentare!  Un esempio su tutti, è il percorso legale che si sta portando nei confronti della Fiat che non sta spostando di un millimetro quelli che sono i rapporti di forza fra capitale e lavoro, difatti ad oggi  Marchionne domina incontrastato, con la complicità dei sindacati collaborazionisti, portando a termine l’esautorazione di uno storico sindacato come la  Fiom all’interno degli stabilimenti  del gruppo Fiat senza che la stessa  dirigenza Fiom  opponesse un minimo di resistenza "reale" a tali misure.

Alla Fiom sarebbe bastato mobilitare i suoi stessi iscritti , facendo capire che solo occupando gli stabilimenti, i lavoratori avrebbero potuto battersi alla pari con Marchionne per la difesa dei loro salari e dei loro diritti. Purtroppo questa azione di lotta è profondamente  lontana dalle linee della maggioranza della burocrazia di Landini che cerca di coniugare la propria sopravvivenza con uno spazio negoziale sempre più povero.

I lavoratori, in particolare gli iscritti Fiom, possono ancora aver fiducia in chi, come Landini, si fa ancora promotore di assemblee il cui fine principale è appellarsi al PD (che, ricordiamolo sempre, sostiene la riforma Fornero del mercato del lavoro) e al centrosinistra per difendersi dal padronato (ottimamente rappresentato all’interno dello stesso centrosinistra)?
Contro il tradimento sindacale della FIOM e il tradimento politico di PD, IDV, SEL e Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista più Comunisti Italiani), il Partito Comunista dei Lavoratori si batte, invece:

-         Contro la disoccupazione “scala mobile dell’orario di lavoro” (suddivisione tra tutti i/le lavoratori/trici potenziali, attualmente occupati/e o disoccupati/e, del lavoro disponibile a parità di salario);

-         Per un vero salario sociale (indennità) ai/lle disoccupati/e; per il mantenimento del salario contrattuale ai/lle lavoratori/trici in mobilità, senza limiti di tempo;

-         Abolizione di tutti i contratti atipici (personali o di area); un solo contratto: a tempo pieno e indeterminato, sulla base del salario contrattuale;

-         Sanzioni economiche e penali contro gli sfruttatori del lavoro nero , espropriazione senza indennizzo delle loro aziende

-         Per la trasformazione di tutti i contratti atipici o particolari in contratti a tempo pieno e indeterminato, con l’abolizione delle presenti leggi di precarizzazione (Treu, Biagi, etc)

-         Per un recupero su salari, stipendi e pensioni attraverso un aumento uguale per tutti di almeno 300 euro mensili. Per un salario minimo intercategoriale di almeno 1500 euro, totalmente detassati

-         Per l’esproprio senza indennizzo delle aziende che licenziano, inquinano o sfruttano lavoro nero e loro nazionalizzazione sotto controllo dei lavoratori

Su  tali rivendicazioni crediamo che si può realmente costruire un vero sindacato di classe , espressione reale di tutta la classe lavoratrice  che  possa guidare gli sfruttati verso un percorso rivoluzionario capace spazzar via ogni illusione riformista nel compromesso e nella collaborazione di classe.

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