La
svolta della Fiom, nella scorsa assemblea del 9 Giugno, conferma un percorso
intrapreso verso una nuova stagione di compromessi sociali con quelle stesse
forze politiche del centro sinistra che da anni stanno affossando i diritti dei
lavoratori. Per questo motivo risulta paradossale, per chi come Landini crede
di rappresentare le istanze dei lavoratori , l’invito a fare di più per la classe lavoratrice rivolto ad un partito
liberale, rappresentante di banche e Confindustra e sostenitore del Governo
Monti-Napolitano come il PD.
Una
presenza, quella di Bersani, che insulta tutti quei lavoratori che oggi stanno pagando a caro
prezzo tutte le gravi politiche adottate da quei partiti filo-padronali,come il
Pd, che da sempre appoggiano i governi del grande capitale.
Mentre
gli altri protagonisti, da un lato un Di Pietro, a corto di consensi sottrattigli da
Grillo, espone con tante contraddizioni la sua opposizione al Governo Monti e ,di tanto in tanto, al PD (quando tra l'altro va alleandosi dovunque
con quest’ultimo quando è possibile) e dall’altro lato Vendola, Ferrero, e Diliberto che dichiarano di essere pronti a
sostenere un altro governo di centro sinistra a guida PD, dimostrandosi ancora una volta incapaci di comprendere quegli errori politici che
portarono l’appoggio di Rifondazione e Comunisti Italiani al governo Prodi che tradirono i lavoratori
per qualche carica presidenziale, ministeriale e per qualche gruppo di deputati.
La
musica non cambia quando Landini inizia ad esporre le sue critiche alle misure adottate dal Governo Monti su
materia di articolo 18, diritti sindacali, ammortizzatori sociali, pensioni,
scuola, ribadendo che l’opposizione della Fiom si farà sul piano legale, tramite cause giudiziarie, ed attraverso i famosi "sciopericchi",scioperi locali e parziali con tanto di simbolici
presidi dinanzi Montecitorio. Insomma nessuno sciopero generale che blocchi
l’Italia fino al ritiro delle misure portate avanti da Confindustria e Governo.
Questa
linea ufficiale della burocrazia a maggioranza Landini si sta rivelando sempre
più fallimentare! Un esempio su tutti, è
il percorso legale che si sta portando nei confronti della Fiat che non sta
spostando di un millimetro quelli che sono i rapporti di forza fra capitale e
lavoro, difatti ad oggi Marchionne
domina incontrastato, con la complicità dei sindacati collaborazionisti,
portando a termine l’esautorazione di uno storico sindacato come la Fiom all’interno degli stabilimenti del gruppo Fiat senza che la stessa dirigenza Fiom opponesse un minimo di resistenza "reale" a tali
misure.
Alla Fiom sarebbe bastato mobilitare i suoi stessi iscritti , facendo capire che solo occupando
gli stabilimenti, i lavoratori avrebbero potuto battersi alla pari con
Marchionne per la difesa dei loro salari e dei loro diritti. Purtroppo questa
azione di lotta è profondamente lontana
dalle linee della maggioranza della burocrazia di Landini che cerca di
coniugare la propria sopravvivenza con uno spazio negoziale sempre più povero.
I lavoratori, in particolare gli
iscritti Fiom, possono ancora aver fiducia in chi, come Landini, si fa ancora
promotore di assemblee il cui fine principale è appellarsi al PD (che,
ricordiamolo sempre, sostiene la riforma Fornero del mercato del lavoro) e al
centrosinistra per difendersi dal padronato (ottimamente rappresentato
all’interno dello stesso centrosinistra)?
Contro
il tradimento sindacale della FIOM e il tradimento politico di PD, IDV, SEL e
Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista più Comunisti Italiani), il
Partito Comunista dei Lavoratori si batte, invece:
-
Contro la
disoccupazione “scala mobile dell’orario di lavoro” (suddivisione tra tutti
i/le lavoratori/trici potenziali, attualmente occupati/e o disoccupati/e, del
lavoro disponibile a parità di salario);
-
Per un vero
salario sociale (indennità) ai/lle disoccupati/e; per il mantenimento del
salario contrattuale ai/lle lavoratori/trici in mobilità, senza limiti di
tempo;
-
Abolizione di
tutti i contratti atipici (personali o di area); un solo contratto: a tempo
pieno e indeterminato, sulla base del salario contrattuale;
-
Sanzioni
economiche e penali contro gli sfruttatori del lavoro nero , espropriazione
senza indennizzo delle loro aziende
-
Per la
trasformazione di tutti i contratti atipici o particolari in contratti a tempo
pieno e indeterminato, con l’abolizione delle presenti leggi di precarizzazione
(Treu, Biagi, etc)
-
Per un recupero
su salari, stipendi e pensioni attraverso un aumento uguale per tutti di almeno
300 euro mensili. Per un salario minimo intercategoriale di almeno 1500 euro,
totalmente detassati
-
Per l’esproprio
senza indennizzo delle aziende che licenziano, inquinano o sfruttano lavoro
nero e loro nazionalizzazione sotto controllo dei lavoratori
Su tali rivendicazioni crediamo che si può
realmente costruire un vero sindacato di classe , espressione reale di tutta la
classe lavoratrice che possa guidare gli sfruttati verso un
percorso rivoluzionario capace spazzar via ogni illusione riformista nel compromesso e nella collaborazione di classe.
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Partito Comunista dei Lavoratori - Napoli
Sezione "Rosa Luxemburg"