lunedì 30 giugno 2014

BILANCIO DEL 28 GIUGNO




La manifestazione del 28 Giugno ha registrato una partecipazione inferiore alle 
necessità, ma è stata importante. Ha segnato la prima manifestazione dell'opposizione 
di classe
 al governo Renzi, all'apertura del “semestre europeo”. Con un netto profilo 
controcorrente rispetto all'attuale ascesa del renzismo e alla sua auto celebrazione 
propagandistica.Tuttavia la composizione del corteo e dell'assemblea conclusiva di 
piazza è stata sintomatica. Diverse sigle formalmente aderenti alla manifestazione si sono 
presentatecon una consistenza minima e obiettivamente insignificante, a partire dal PRC, 
evidentemente in altre faccende impegnato ( e che neppure è intervenuto ai comizi finali).
 Nella realtà e nella percezione stessa dei partecipanti le organizzazioni realmente 
riconoscibili per la consistenza della loro presenza nazionale sono state due: la USB, 
assieme all'opposizione interna alla CGIL, sul piano sindacale; il PCL, indiscutibilmente, 
sul piano politico. Questo sia nel corteo, sia di riflesso nei comizi finali dal palco 
( interventi di Paolo Leonardi, Giorgio Cremaschi, Marco Ferrando) 



Questo quadro generale non è esaltante. Rivela la crisi della vecchia sinistra classista,
 a fronte del consolidamento di un governo borghese populista con tratti bonapartisti
 e reazionari. Misura le difficoltà obiettive di rilancio dell'opposizione di classe e di 
massa. Misura infine la somma eterogenea di tanti opportunismi. Sia di area Tsipras,
 sia di area “antagonista”: che invitata a convergere sul 28 Giugno, dopo la revoca 
dell'11 Luglio, ha preferito defilarsi da una manifestazione politica troppo “classista” 
per i suoi gusti.Tuttavia questo stesso quadro generale del 28 Giugno, proprio per i suoi
 limiti, disegna più chiaramente l'attuale perimetro delle forze organizzate realmente 
disponibili a un fronte unico di azione sul terreno della lotta di classe. Si tratta di investire
 questo modesto ma prezioso patrimonio nel duro lavoro di innesco di una grande
 opposizione di classe e di massa al governo Renzi e all'Unione europea dei 
capitalisti e dei banchieri.Il PCL ha dimostrato di essere l'unico ( piccolo) partito della 
sinistra italiana che tiene il punto.Continueremo a combinare la massima unità d'azione 
con tutte le sinistre politiche e sindacali contro il comune avversario, con la massima
 intransigenza della nostra proposta politica e programmatica: non l'”Europa sociale”, 
non la “moneta nazionale”, ma la rivoluzione socialista e il potere dei lavoratori, in Italia 
e in Europa. La proposta che anche ieri ha segnato per tutta la manifestazione il nostro
 profilo indipendente e rivoluzionario.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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