martedì 28 gennaio 2014

Esplode la rabbia operaia a Pomigliano!

Dalla notte del 24 gennaio i lavoratori della Tiberina, azienda che fa parte dell’indotto della Fiat dove si produce la Panda, hanno dichiarato lo sciopero ad oltranza e l’assemblea permanente occupando il loro stabilimento e fermando la produzione.
I lavoratori della Tiberina protestano contro l’avvio della procedura di mobilità per 50 dei 100 addetti che rappresenta nei fatti una vera e propria procedura di licenziamento.
I lavoratori della Tiberina non si devono lasciar convincere dalle chiacchiere dei servi sciocchi dei padroni e devono continuare con l’occupazione fino al ritiro di tutti i licenziamenti.
E’ necessario estendere ed unificare il fronte delle lotte sia dentro che fuori la fabbrica dando il massimo appoggio ai lavoratori dell’indotto che sono in occupazione, contro il piano Marchionne che ha aperto la strada alla cancellazione del CCNL, del diritto di sciopero, dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

                                     Foto: Cancelli di Tiberina Spa, in sostegno dei lavoratori dell'indotto Fiat minacciati di licenziamento. Catena di montaggio bloccata. Il Partito Comunista dei Lavoratori al fianco dei lavoratori.

Contro la politica di lacrime e sangue a cui si vuole costringere la classe operaia è necessario aprire una nuova stagione di lotte, che metta al centro delle rivendicazioni la tutela del posto di lavoro e la riconquista dei diritti del lavoro, che in questi ultimi anni purtroppo si sono persi grazie anche ai sindacati collaborazionisti, che hanno tradito gli interessi dei lavoratori ponendosi al servizio della Confindustria e della Fiat.
                  
   CONTINUARE L’OCCUPAZIONE FINO AL RITIRO DEI LICENZIAMENTI!

   NESSUN COMPROMESSO E’ POSSIBILE SULLA PELLE DEI LAVORATORI!



Per un governo dei lavoratori, che dia certezze di diritto e di dignità per  la classe operaia, abbandona le illusioni. unisciti alla lotta!

martedì 21 gennaio 2014

In memoria del compagno Lenin

Vladimir Ilic Lenin

di V. Majakovskij





Inferociva la reazione e gli intellettuali

da tutto si distaccarono e insudiciarono tutto.

Comprarono candele, si rinchiusero in casa

e incensarono i cercatori di Dio.

Persino il compagno Plechanov s’intimidi’:

"Colpa vostra, fratelli cari,

vi siete insabbiati!
Avete versato laghi di sangue,

 ma non c’e’ niente da fare, e’ inutile impugnare le armi".

Ma Lenin levo’ la sua voce alta e ferma tra questo morboso lamento:

"No, impugnare le armi e’ necessario,

ma bisogna impugnarle

in maniera piu’ energica e decisa.

Io vedo un giorno di nuove rivolte,

vedo la classe operaia insorgere ancora.

Non difesa, ma attacco

dev’essere la parola delle masse.

Quest’anno caldo di sangue,

queste ferite nelle fila operaie,

saranno la nostra scuola

nel fragore e nella tempesta delle insurrezioni future" ...

... La terra e’ una montagna di ferrame

e di poveri cenci umani. Solo,

in mezzo alla comune follia,

insorge Zimmerwald.

Di la’,

Lenin, con un pugno di compagni,

si levo’ sopra il mondo

ed espresse le idee piu’ chiare di un incendio.

Piu’ forte del tuonare dei cannoni fu la sua voce.

Da una parte gli scoppi, gli schianti,

il balenar delle spade mulinate sopra i cavalli,

dall’altra, contro spade e cannoni,

calvo, con gli zigomi acuti sotto la pelle,

un uomo solo:

"Soldati!

Col tradimento, facendo mercato della nostra carne,

i borghesi ci mandano alla guerra

contro i turchi, a Verdun e sulla Dvina.

Basta! Trasformiamo la guerra dei popoli

in guerra civile. Basta

coi massacri, la morte e le ferite!

I popoli non hanno colpa.

Contro la borghesia di tutti i paesi

leviamo la bandiera della rivoluzione" ...

... E guardando di laggiu’ queste giornate,

vedrai dapprima la testa di Lenin:

Il suo pensiero apre una strada di luce dall’era degli schiavi ai secoli della Comune.

Passeranno gli anni dei nostri tormenti

e ancora all’estate della Comune,

scalderemo la nostra vita

e la felicita’, con dolcezza di frutti giganti,

maturera’ sui fiori dell’ottobre.

E chi leggera’ le parole di Lenin,

sfogliando le carte gialle dei decreti,

sentira’ il sangue battere alle tempie

e salire le lacrime dal cuore ...

... Riunendo in un’asta

l’immane selva delle ciminiere,

i milioni di braccia,

la Piazza rossa si solleva in alto

con la rossa bandiera,

con un balzo che scuote tutto il cielo.

E da questa bandiera,

da ogni sua piega,

ecco, di nuovo vivo, Lenin ci chiama:

"Proletari, serrate le file

per l’ultimo scontro.

E voi, schiavi, rialzate le schiene e i ginocchi.

Armata proletaria, sorgi e avanza!

Allegra e veloce, viva la nostra rivoluzione!"

Tra tutte le guerre

che hanno devastato il corso della storia,

questa e’ l’unica grande giusta guerra.

lunedì 20 gennaio 2014

Bollettino PCL Napoli dei ferrovieri campani n°2



“Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni” 
(Karl Marx)

La verità dei lavoratori 



Bollettino Partito Comunista dei Lavoratori Napoli dei ferrovieri campani n°2 - 20 Gennaio 2014


La borghesia detta al Parlamento la nuova legge sul mercato del lavoro.

Il Jobs Act di Matteo Renzi risponde alla richiesta della Confindustria di avere mano libera nel licenziamento dei lavoratori.

La proposta di legge si muove nel percorso tracciato dal giuslavorista Pietro Ichino.

Il contratto d’inserimento a “tutele crescenti” di Matteo Renzi non è niente altro che la cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e la definitiva eliminazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Altre leggi avevano già introdotto una miriade di tipologie contrattuali, per mettere in ginocchio la classe operaia di fronte al dominio del Capitale, ma tutto questo per la borghesia non basta, bisogna evitare che ci siano lavoratori per i quali esista una pur minima tutela dal licenziamento e che reclamino un qualsiasi Contratto Collettivo di Lavoro.

La proposta di Renzi cancella non solo l’art. 18 ma anche la Cassa Integrazione e la sostituisce con un sussidio ricattatorio legato all’accettazione di un qualsiasi tipo lavoro venga offerto, quale che esso sia, anche senza tutele e con un salario da fame o in una regione impossibile da raggiungere.


I nuovi assunti, così come prevede la proposta renziana, si troveranno per tre anni senza nessun diritto ed alla fine del  terzo anno invece di realizzare un miglioramento normativo ed economico, si troveranno molto probabilmente licenziati, in quanto al padrone sarà più comodo assumerne altri alle stesse condizioni di quelli che prima ha espulso dall’azienda.

Già questo poteva abbondantemente bastare per far contenta la Confindustria, ma Renzi è andato oltre, la proposta prevede infatti ulteriori sgravi fiscali per le aziende, sgravi che si vanno ad aggiungere ai tanti già realizzati con i vari governi borghesi che negli ultimi anni si sono succeduti alla guida del paese.

Tutto questo con il bene placido dei sindacati confederali, da sempre zerbini del padronato.

I vertici della Fiom si preparano a dialogare con Renzi, secondo i dettami che impone la Cgil ed anche di distinguo per evitare contestazioni da parte della sua base.


La battaglia all’interno della CGIL della piccola ma combattiva minoranza che si ritrova a sostenere il documento di opposizione alla Camusso “Il Sindacato è un’altra cosa” diventa fondamentale per invertire una rotta che sta sempre più portando la classe lavoratrice in un inferno dal quale sarà difficile uscire.

Un cambiamento nella direzione politica e sindacale del movimento operaio è oltremodo necessario per evitare una definitiva sconfitta.

Il PCL – Napoli invita tutti i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i precari ad organizzarsi per contrastare le politiche antioperaie e reazionarie dei vari Renzi, Letta, Alfano, Berlusconi, Grillo e Confindustria, per aprire una nuova stagione di lotta, per un governo dei lavoratori che faccia pagare la crisi ai padroni.


Questo bollettino è stato scritto e stampato da altri ferrovieri come te: non gettarlo via una volta letto. Lascialo dove lo hai trovato oppure dove qualche altro compagno di lavoro possa leggerlo. E' uno dei pochi esempi di voce libera e autofinanziata nel mondo del lavoro.




Echi dai posti di lavoro…


Ticket...la beffa prosegue
Il giorno 10/12/2013 sono usciti due comunicati di Trenitalia. Uno di questi, composto da 6 righe, annunciava l'intenzione di "sanare il pregresso" e di "regolarizzare le rimanenti criticità". I sindacati firmatari escono poi con un comunicato unitario di una intera pagina in cui parlano di positive intenzioni aziendali; intenzioni che dal comunicato non traspaiono. Ad oggi, su una media di 90 tiket circa per lavoratore spettanti, ne sono stati consegnati solamente una trentina, di cui non si conosce la effettiva maturazione. Intanto, sui diari di bordo, i conteggi continuano ad essere irregolari. Sarà forse arrivato il momento di mobilitarsi?

Regolarizzazione competenze
Il giorno 10/12/2013 è uscito un secondo comunicato di Trenitalia; questo di appena 3 righi.  Confermava "di aver dato disposizione alla regolarizzazione delle spettanze relative alla condotta continuativa già trattenuta". Condotta indebitamente trattenuta nel mese di Agosto. Il comunicato dei sindacati unitari parla anche qui di positive intenzioni aziendali, ancora non riscontrate. Ad oggi non è stata sanata nessuna spettanza. La domanda è: perchè il verbale di incontro del 10/12/2013 tra OO.SS. e Trenitalia, con le relative firme, non è stato mai pubblicato? Forse perchè i contenuti non sono positivi per i lavoratori?

Esclusioni assi Ale 724
La "DPC Mezzi leggeri elettrici e diesel" dice che nel caso su una linea sia possibile utilizzare le sigle complementari (sulla Pozzuoli-Gianturco ora si può), con frenatura elettrica esclusa ed un' asse escluso, bisogna inserire nei dati dell'apparecchiatura SCMT la sigla (*60A/G45%). Una volta partiti ed arrivati alla seconda boa di terra, la spia SCMT continuerà ad essere spenta. A quel punto dovranno prendersi i provvedimenti del caso. Praticamente non è possibile uscire dall'IMC in quelle condizioni. Visto che dai quadri aziendali  il personale non rivece risposte certe, l'unica soluzione è prestare maggiore attenzione alle proprie competenze e pretendere, facendosi aiutare anche dai delegati sindacali più attivi, le giornate di formzaione annuali spettanti dal contratto di lavoro.

Esternalizzazione manovra IMC Na C.fl.
E' uscita una CO che dà la possibilità ai manovratori di poter diventare CT. Sarà veramente un cambiamento professionale positivo viste le intenzioni aziendali di deprofessionalizzare la figura del Capotreno? La cosa negativa certa è che i posti dei colleghi manovratori verranno presi da lavoratori di ditte appaltatrici. Lavoratori che verranno sottopagati e che saranno costretti a convivere con le regole spietate della concorrenza. Bisogna organizzarsi dal basso e bloccare questo processo. La concorrenza fra lavoratori fa bene solo ai padroni!

Gare trasporto regionale
Il giorno 18/12/2013 Sergio Vetrella, coordinatore della Commissione trasporti della Conferenza delle Regioni, ha sollecitato le Regioni a partire con le gare, ed ha dichiarato che "nel giro di un anno non solo saranno terminate, ma inizieranno gli affidamenti". Lo stesso giorno il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, ha dichiarato che "le Regioni chiedono inoltre che il Governo fornisca sufficienti garanzie all'atto delle gare in ordine al ricorso degli ammortizzatori sociali per chi perdesse il posto di lavoro e che il processo di liberalizzazione si realizzi anche per Trenitalia". E' gia tutto scritto. La concorrenza, quella vera e spietata, è pronta anche per Trenitalia. D'altronde il CCNL AF scadrà a fine anno. Bisogna prepararsi a bloccare con tutte le forze questi reazionari progetti governativi!

Muore operaio
Il 14 gennaio i ferrovieri toscani sono scesi in sciopero due ore dopo che un manovratore di Fs - Fabrizio Fabbri, 34 anni, di Vicchio - è morto a Firenze dopo essere stato investito da un treno alla stazione centrale di Santa Maria Novella a Firenze. Le cause tecniche dovranno essere accertate. Di sicuro c'è che l'operaio stava svolgendo le operazioni di manovra da solo. Lo ha appurato la ricostruzione di PolFer. Di sicuro i continui tagli all'organico espongono sempre di più i lavoratori delle ferrovie al rischio di infortuni, spesso mortali. Le finte parole di dolore dei rappresentanti delle istituzioni non ingannino. I morti, nella società capitalista, sono in un algoritmo e contemplati nei bilanci societari.

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