IN CAMPANIA UN TERRITORIO AVVELENATO DA RIFIUTI E SCORIE DI OGNI GENERE
Cronaca di una distruzione ambientale ad opera del capitalismo
La borghesia per soddisfare la sua bramosia di profitto calpesta qualsiasi principio, valore etico e morale, distrugge tutto ciò che poco prima aveva costruito, spinge il proletariato sul baratro della miseria, del disfacimento morale e fisico, finanche a provocargli malattie che nel migliore dei casi lo segneranno per tutta la vita. Il capitale divora la vita di milioni di individui, siano essi vecchi, adulti o bambini, uomini o donne poco importa, esseri umani che poco prima gli sono serviti per realizzare profitto, ora devono essere sacrificati sull’altare dello stesso profitto. Per i padroni tutto ciò non ha molta importanza anche in considerazione di un abbondanza di proletari pronti a “vendersi” per poco, giusto per passare da una vita di miseria fatta di disoccupazione ad una vita di miseria fatta di lavoro malpagato e malsano. I padroni all’interno del sistema capitalista troveranno sempre nuova forza-lavoro ad un buon prezzo, forza-lavoro che poi magari finirà storpia per malattie o infortuni.
A questa logica di profitto e di sfruttamento soggiace la questione dei rifiuti. Quei rifiuti che il capitale produce come scarto della lavorazione del processo produttivo e che non vuole smaltire in modo “pulito” perché questo intaccherebbe il suo profitto. E’ evidente, di conseguenza, come esso non si faccia quindi alcuno scrupolo nel realizzare accordi con organizzazioni criminali per lo smaltimento di tali rifiuti (e non solo). I rapporti tra criminalità organizzata e politica evidenziano un vero e proprio complotto affaristico che doveva essere ovviamente tenuto quanto più nascosto alla popolazione, la quale, si sapeva, si sarebbe trovata a pagare un altissimo prezzo in termini di vite umane. I vari governi sia di centrodestra che di centrosinistra che si sono succeduti, in nome dell’emergenza rifiuti, non hanno fatto altro che far proliferare gli affari della criminalità che gestiva le discariche.
La propaganda della borghesia berlusconiana (basta andare a rileggersi le dichiarazioni dell’allora ministro dell’interno leghista Maroni, ma anche vedere le più attuali dichiarazioni del ministro della salute Beatrice Lorenzin) ha sempre fatto passare come causa principale dell’eccessiva mortalità per tumori tra le province di Napoli e Caserta il “cattivo stile di vita dei meridionali”, il centrosinistra che ha governato a lungo regione e province campane non è stato da meno (un nome su tutti, Antonio Bassolino). I benpensanti progressisti, quelli un po’ più a sinistra del PD, fanno una distinzione tra malaffare ed economia “pulita” e credono sia possibile un “capitalismo dal volto umano” regolato dalle leggi del “vivere civile”.
Ma non c’è peggior crimine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo operato dal capitalismo! La storia è piena di accordi tra borghesia dal “volto pulito” e criminalità organizzata, capitale legale e capitale illegale che spesso stringono patti di collaborazione in nome del profitto.
Le ultime dichiarazioni del “pentito” Carmine Schiamone, già appartenente al clan camorristico dei Casalesi, sono chiarificatrici di questo connubio. Una storia, secondo il racconto del pentito Schiavone, fatta di Servizi Segreti, di omissis nei verbali di interrogatorio, di segreto di Stato e politici al soldo della borghesia imprenditoriale. Va, comunque, ricordato che il pentito Schiavone aveva già rilasciato quelle stesse dichiarazioni molti anni fa, ma il disastro nel frattempo è continuato come se nulla fosse. Venti anni di devastazione, di denuncie e di lotte non hanno aperto gli occhi ai pennivendoli della borghesia!
Ad ogni modo, l’intervista televisiva del pentito, che chiama in causa tutti i governi borghesi degli ultimi decenni non solo sulla questione ambientale ma anche sulla compravendita di voti e sulla spartizione degli appalti di opere pubbliche, in un particolare momento (anti-)politico ha perlomeno reso un po’ più evidente ciò che per molti campani era chiaro da anni: un patto tra pezzi della borghesia, sia quella legale che quella illegale, ha prodotto conseguenze disastrose per la popolazione del nostro territorio. Sostanze tossiche, cancerogene e radioattive sono state immesse per decenni in un ambiente dove vivono soprattutto i proletari, i lavoratori con le loro famiglie, destinati tutti a soffrire, quando non a morire, per gravi malattie.
L’accordo tra criminalità e borghesia dal volto pulito ha trasformato l’intera regione Campania in una enorme discarica. In queste terre nel corso degli anni a seguire, sono destinati a morte certa per varie tipologie di tumori, non solo tante persone che sono presenti sul territorio, ma anche quegli individui che devono ancora nascerci. Molti neonati, molto probabilmente, saranno vittime di tumori e malattie causate dai rifiuti sversati in queste zone. Il danno gli sarà trasmesso sia dai genitori che avranno assorbito sostanze tossiche, sia dall’ambiente nel quale vivranno, se si considera che l’inquinamento persisterà in queste terre per centinaia di anni.
Oltre il danno, c’è anche la beffa, laddove lo Stato afferma che non ci sono i soldi per la bonifica! Tra l’altro, anche quando si parla con tanta facilità di bonifica, bisogna focalizzare la propria attenzione anche su un altro aspetto, di cui comitati e organizzazioni della sinistra democratica sembrano ovviamente non curarsi: le operazioni di bonifica non devono diventare anch’esse una nuova fonte di profitto per aziende private, o pubblico/private. Quindi, come comunisti pretendiamo che qualsiasi operazione riguardante la bonifica del nostro territorio avvenga sotto il controllo delle popolazioni locali. Le masse partecipino attivamente alla bonifica dei territori inquinati, affinché siano loro stesse a tutelare le proprie terre e la propria salute!
Il capitale ha comunque trovato un sistema abbastanza economico per smaltire i rifiuti che esso ha per anni prodotto. I rifiuti sversati in queste zone sono periodicamente bruciati, tanto che queste terre hanno assunto il nome di “terre dei fuochi”. Per cancellare le tracce che porterebbero alle aziende che hanno abbandonato i rifiuti o dalle quali proviene il rifiuto, quest’ultimo semplicemente viene bruciato, provocando la produzione di diossina nell’aria e quindi altro inquinamento ed altra devastazione. Le indagini stanno, comunque, periodicamente dimostrando che i rifiuti industriali (soprattutto i più tossici) provengono in gran parte da aziende del Nord (con tanti saluti alla becera propaganda leghista!).
D’altra parte i rifiuti delle zone ad alta industrializzazione sono stati “avviati” per anni nelle zone del terzo mondo e nelle aree meno sviluppate del pianeta, dove governi compiacenti e corrotti hanno provveduto a smaltire scorie di vario tipo, non ultime quelle radioattive e nucleari, rendendosi responsabili della morte di migliaia di individui.
Il capitalismo, pur di realizzare lauti profitti, ogni giorno mette a rischio la vita di milioni di esseri umani sull’intero pianeta se non anche l’esistenza stessa del genere umano!
Nel Capitale Karl Marx ebbe a dire: “Il capitale aborra la mancanza di profitto o il profitto molto esiguo, come la natura aborra il vuoto. Quando c’è un profitto proporzionato, il capitale diventa audace. Garantitegli il dieci per cento, e lo si può impiegare dappertutto; il venti per cento, e diventa vivace; il cinquanta per cento, e diventa veramente temerario; per il cento per cento si mette sotto i piedi tutte le leggi umane; dategli il trecento per cento, e non ci sarà nessun crimine che esso non arrischi, anche pena la forca” (Karl Marx - Il Capitale - libro primo).
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