NO AD UNA NUOVA AGGRESSIONE IMPERIALISTA IN SIRIA!
CACCIARE ASSAD DAL VERSANTE DEI LAVORATORI E DELLE MASSE OPPRESSE!
È in corso l’ennesimo attacco USA (e alleati di turno) in medio oriente! La giustificazione adoperata resta la stessa di sempre: aiutare la popolazione locale a sconfiggere il dittatore “cattivo”. In realtà, l’intervento militare in Siria - come in passato ogni altro intervento - non avrebbe alcuno scopo “democratico” o “umanitario”: rifletterebbe unicamente la volontà delle vecchie potenze occidentali (USA, Francia, Gran Bretagna), e dei loro alleati mediorientali (Israele, Turchia, Arabia Saudita), di rinsaldare la propria presenza e il loro ruolo nell’area, rivendicando ognuno un ruolo primario al tavolo della spartizione di nuovi equilibri e zone d'influenza, contro la rivoluzione araba, e contro i popoli oppressi della regione.
Obama e Hollande (miti contemporanei della sinistra riformista, in particolare quella vendoliana), i due condottieri degli annunciati bombardamenti non attaccano Assad, con cui hanno entrambi largamente collaborato, assieme allo stato sionista di Israele, in passato, per motivi “umanitari”, ma, come nella migliore tradizione imperialista, semplicemente perché gli USA sono alla ricerca dei fasti perduti di onnipotenza mondiale e la Francia vuole rioccupare uno spazio in Medio Oriente, secondo la propria tradizione coloniale.
I bombardieri “democratici” colpiranno non solo Damasco. Ma anche i gruppi dirigenti di quella sinistra che aspira a governare il capitalismo.
Da comunisti siamo contro il regime dispotico siriano di Assad, retto da clan familiari, affaristi, polizieschi. Ma vogliamo che il suo rovesciamento sia opera dei lavoratori e della popolazione povera siriana. Riteniamo invece che la rivolta sia stata snaturata dall’egemonia esercitata da parte delle forze ribelli filoimperialiste e delle milizie reazionarie jihaidiste o quaidiste.
Il Partito Comunista dei Lavoratori ribadisce la più assoluta opposizione a qualsiasi aggressione imperialista, comunque mascherata e sotto qualsiasi egida, al popolo siriano. Al tempo stesso, senza ambiguità o reticenze, respinge ogni possibile ambiguità sul fronte interno di opposizione al regime. L'ipoteca sempre più minacciosa che potenze arabe reazionarie e i più vari integralismi islamici rappresentano sulla sollevazione sirana è il principale pericolo per gli attuali equilibri interni ed esterni alla Siria. E rappresenta il pericolo principale per l'unico esito che possa garantire la pace e l'effettiva autodeterminazione del popolo siriano: quello di una iniziativa indipendente dei proletari siriani, che agiscano politicamente e militarmente in autonomia dai reazionari e che mirino a raggruppare intorno alle proprie rivendicazioni e ai propri obbiettivi di classe le masse siriane. Solo questa, al di fuori di ogni logica di "meno peggio" o di campismo, può essere la strada per cacciare Assad e per scongiurare ogni possibile futuro di sottomissione o di oscurantismo per il popolo siriano.
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Partito Comunista dei Lavoratori - Napoli
Sezione "Rosa Luxemburg"