giovedì 16 maggio 2013

IN DEMA COME ALTROVE: DIFENDERE LAVORO, DIRITTI E SALARIO


IN DEMA COME ALTROVE: DIFENDERE LAVORO, DIRITTI E SALARIO

Il 15 aprile scorso si è tenuto un incontro all'Unione Industriali di Napoli tra la Dema spa, la regione Campania e le Rsu aziendali. L'azienda ha comunicato di essere in presenza di una crisi finanziaria e, pertanto, di dover dare attuazione, tra il 2013 ed il 2017, ad un piano di rientro dai debiti accumulati negli ultimi quattro anni.
 Si parla di 80 milioni di euro, di cui 40 costituiti dai mancati versamenti verso l'Inps e il fondo pensioni Cometa e gli altri 40 dai debiti verso i vari fornitori (grezzi, standard, chimici, subforniture varie).

La Dema, azienda dell'indotto Alenia che produce componenti aeronautici di avanguardia, da anni non manca di grosse commesse che continuano a garantirle profitti non indifferenti. Non a caso gli straordinari sono la regola, e ciò a fronte di cronici ritardi nel pagamento delle retribuzioni. Senza contare che la Dema supersfrutta i lavoratori, a partire da quelli precari, obbligandoli a fare ore e ore di straordinario non pagato  Eppure, essa non esita oggi ad inserire nel piano 41 licenziamenti di lavoratori a tempo indeterminato che dovrebbero, a suo dire, permettere il recupero totale del debito (in realtà il risparmio vero è soltanto di un milione di euro l'anno). La verità è che la Dema vuole scaricare sui lavoratori le scelte miopi di un gruppo dirigente la cui unica funzione è sempre stata quella di garantire alla proprietà l'intangibilità dei profitti. Ecco il vero piano aziendale: clpire i salri, i posti di lavoro, le tutele (l'azienda prevede, tra l'altro, un piano di cessazione delle attività produttive di una sola settimana ad agosto, lasciando au i capi reparto la discrezionalità nella concessione delle ferie negli altri periodi dell'anno. Il che significa che i lavoratori rischiano di perdere 33 giorni di ferie).

Il 16 aprile, il giorno dopo l'incontro, il compagno Cristian, militante del Partito Comunista dei Lavoratori, Rsu Fiom della Dema di Somma Vesuviana, ha convocato il Comitato degli iscritti Fiom, allargato a rappresentanti sindacali Uil e Cisl. Nella riunione l'altra Rsu Fiom ha fatto il resoconto dell'incontro con l'azienda che ha dato la stura ad un vivace dibattito tra gli iscritti presenti che hanno espresso sia la forte preoccupazione per  i tanti posti di lavoro messi a rischio e per il pericolo delle divisioni che potrebbero sorgere tra i lavoratori senza una pronta e unitaria risposta sindacale. Al termine della riunione il comitato ha deciso di dare notizia ai lavoratori di quanto stava accadendo e di rimandare l'assemblea a dopo il secondo incontro con l'azienda in attesa che questa chiarisse più precisamente e confermasse quanto ventilato nel primo incontro, compresi i 41 licenziamenti.

Il giorno successivo l'azienda comunicava al compagno rsu Fiom che aveva relazionato al comitato degli iscritti la decisione di trasferirlo allo stabilimento di Pomigliano. Un chiaro atto discriminatorio aggravato dal fatto che il compagno è in attesa di essere trasferito anche lui a Pomigliano per ragioni organizzative. Se ciò accadesse è chiaro che la Fiom di Somma Vesuviana rimarrebbe senza rappresentanza sindacale sin dall'inizio di questa delicatissima vertenza. Successivamente il padrone Dema annuncia il non pagamento degli stipendi a partire dal mese di aprile.

Il 15 di Maggio l’azienda comunica che non può pagare gli stipendi e che la sua intenzione nel piano di ristrutturazione dell’azienda è previsto il licenziamento di circa 50 operai. I lavoratori decidono, dunque, di bloccare i cancelli della fabbrica ad oltranza per impedire la continuazione della produzione, in risposta al nuovo attacco.
Ad una risposta molto decisa die lavoratori sono seguite le provocazioni del titolare dell’azienda contro i lavoratori in picchetto. La lotta è poi proseguita durante la giornata con la comunicazione delle RSU di proseguire la lotta ad oltranza.

I compagni della Commissione lavoro del PCL di Napoli, di cui anche un RSU Fiom iscritto al Partito, hanno dato il loro pieno supporto militante ai lavoratori della DEMA dinanzi all’attacco simil-fiat dell’Azienda, rivendicando la difesa incondizionata di tutti i posti di lavoro, il rigetto di qualsiasi tipo di ricatto e di rappresaglia contro i lavoratori, il pagamento immediato dei salari ed il collegamento con le lotte degli altri lavoratori, stando ai picchetti coi lavoratori, confrontandosi con loro, portando esperienze concrete di gestione operaia di fabbriche, veicolando parole d’ordine, facendo interviste e allacciando rapporti indispensabili per la radicalizzazione di una coscienza di classe e comunista nella classe operaia..

Cosa che continueremo a fare fino ad arrivare alla nazionalizzazione sotto il controllo operaio dell’azienda.



(in allegato il volantino distribuito fuori i cancelli della DEMA + video inchiesta + foto)

BASTA COI RICATTI!
 I LAVORATORI DEMA NON SI PIEGHERANNO

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la sua solidarietà ai lavoratori DEMA SPA ed è pronto a sostenere la loro lotta per la tutela del posto di lavoro e dei diritti.
Non è accettabile che un’azienda mortifichi i suoi dipendenti con continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni e senza una reale motivazione, se non quella di dire che è in atto una crisi finanziaria nel mondo.

Non è tollerabile far pagare ai lavoratori le scelte miopi di un management preoccupato solo di garantire al padrone Dema l’intangibilità dei profitti. Un gruppo dirigente che non esita ad annunciare 41 licenziamenti nel piano di rientro dai debiti accumulati in 4 anni verso INPS, Fondo Cometa e Fornitori.

I lavoratori devono respingere con forza ogni discriminazione verso quei delegati sindacali non disposti a collaborare con le logiche scellerate della proprietà.

Nessuna zona franca sarà risparmiata alla dirigenza Dema SPA. Bisogna riaprire una nuova stagione di lotte, che deve vedere unito il più ampio fronte e che sappia respingere i vergognosi attacchi del padronato DEMA SPA nei confronti dei lavoratori.

BLOCCO IMMEDIATO DEGLI STRAORDINARI E SCIOPERO IN CASO DI 
CONTINUO RITARDO DI PAGAMENTO DEGLI STIPENDI

COLLEGARE LA VERTENZA DEI LAVORATORI DEMA CON QUELLE DELLE ALTRE AZIENDE IN CRISI EVITANDONE LA FRAMMENTAZIONE E L'ISOLAMENTO

NAZIONALIZZARE SOTTO IL CONTROLLO OPERAIO TUTTE LE FABBRICHE CHE LICENZIANO, INQUINANO E NON RISPETTANO I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO.

Partito Comunista dei Lavoratori – Napoli
 Sez. Rosa Luxemburg
Commissione Lavoro/Sindacato
e-Mail: pclnapoli@gmail.com - Facebook: Pcl Napoli




FOTO DELLA GIORNATA DI PICCHETTAGGIO DEI LAVORATORI DEMA














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