mercoledì 3 aprile 2013

[Bolivia]: La burocrazia della Cob ha fondato uno “strumento politico”

[Bolivia]: La burocrazia della Cob ha fondato uno “strumento politico”

Col congresso convocato dalla Centrale Operaia Boliviana (COB), il 7 e l’8 Marzo a Huanuni, è stato costituito il Partito dei Lavoratori (Partido de los Trabajadores - PT), nome che riceve il precedentemente soprannominato “Instrumento Politico del los Trabajadores” (Strumento Politico dei Lavoratori) sotto l’impulso della FSTMB - Federación Sindical de Trabajadores Mineros de Bolivia - (Minatori) nel suo congresso del settembre 2012 ,e che la COB ha ratificato nel suo congresso del Gennaio 2013. Il leader del nuovo PT è Guido Mitma, che è stato segretario esecutivo del FSTMB.

L’espressione “strumento politico dei lavoratori”, della cui costruzione se ne discute nella centrale operaia boliviana da molti anni, traduce l’intenzione di creare una rappresentanza elettorale del sindacalismo, in maniera simile a ciò che fece il  movimento cocalero (cioè dei contadini coltivatori di coca n.d.t.) quando promosse come proprio luogo politico il MAS (Movimiento al Socialismo). Nello scorso fine settimana,a  questo strumento è stato dato il nome di PT, che in un certo qual modo riflette l’intenzione di riprodurre in Bolivia l’esperienza del Brasile.

Trema Evo, siamo minatori”

Il Congresso è stato preceduto da una mobilitazione che è iniziata nella cosiddetta Tranca di Huanuni ed è culminata nella sede del Coliseo (lo stadio n.d.t.), luogo delle discussioni, con la presenza delle delegazioni sindacali: una presenza determinante dei minatori – in particolare di Huanuni e Colquiri - ; una colonna compatta e agguerrita di lavoratori della sanità pubblica; lavoratori della sicurezza sociale; rappresentanze dei Dipartimenti della COB (quella della Tarija del resto rappresenta quasi duemila lavoratori). Folte file di persone hanno applaudito da ogni lato delle strette vie. La manifestazione è stata chiaramente ostile al governo.

L’apertura, dominata dai dirigenti minatori, si è caratterizzata per la denuncia del  governo, al quale viene imputato il tradimento dell’ “Agenda del 2003” e l'aver fatto “false nazionalizzazioni”. Secondo Mario Cespedes (Federacion de Fabriles, federazione dei lavoratori industriali) , il governo aveva prospettato una redistribuzione delle entrate, “anche se il movimento operaio non possiede nulla”. Perez (segretario esecutivo del FSTMB) ha messo in chiaro che  la creazione dell’IPT (Istrumiento de los Partido de los Trabajadores n.d.t) prevede che “se ne vadano nel MAS tutti quelli che non aderiscono allo Strumento (politico ndt)”, il quale detiene una presenza importante all’interno della COB. Dal rapporto accreditato, su 65 organizzazioni convocate soltanto 31 hanno partecipato. L’opposizione del MAS ha determinato l’assenza quasi totale dei lavoratori del settore del petrolio e degli insegnanti – dove il partito governativo domina la stragrande maggioranza delle associazioni degli insegnanti, cosi come le federazioni studentesche e la sua centrale.

Il tradimento di Evo Morales nei confronti dell’Agenda del 2003 (che si intende come nazionalizzazione integrale di tutte le risorse nazionali e migliori condizioni di vita per gli sfruttati) già era stato denunciato nel 2005; durante l’insurrezione dell’Ottobre 2003, Evo Morales scelse di prolungare il suo soggiorno in Europa. L’agenda del governo attuale fu concertata insieme al governo Meza, successore del dimissionario Sanchez de Losada, attraverso un plebiscito. La denuncia di incompiutezza avviene soltanto adesso, visto che la COB, da allora in poi, si è trasformata in un satellite del MAS. La “nuova” direzione della COB, la quale ha patrocinato la nascita del PT, non ha presentato un programma di lotta. Nel 2012 ci sono state lotte importanti: dei lavoratori della sanità pubblica contro l’allargamento della giornata lavorativa e dei minatori per la nazionalizzazione totale del giacimento di Colquiri.

Da tre anni, un Tavolo del Lavoro va avanti tra il governo e la COB, la quale ha “avallato” quasi il 50% delle norme di quel che sarà il nuovo Codice del Lavoro. Anche se si è accordata per la stabilità del lavoro colla fine della terziarizzazione e della sub-contrattazione, laddove lo Stato si riserva l’alto diritto di arbitrio – “il verdetto di un arbitrato che viene giudicato senza alcun ricorso”.

Il programma

Si sono formate due commissioni, la più grande, che tratta la Dichiarazione dei Principi e il Programma del Governo, l’altra, lo Statuto. In nessuno di questi testi, cosi come neanche nelle dichiarazioni dei dirigenti, è apparso menzionato almeno una volta le parole “programma di lotta”. Ne parla soltanto la versione finale, sebbene senza precisazioni e senza scadenze. L’assenza di questa impostazione rivela il proposito elettorale del partito, che riserva i suoi piani di lotta ai sindacati. Dentro la coalizione governativa, si sono creati diversi “strumenti politici”, da parte dei settori che si sono esclusi dalla lista del MAS.
Durante questo primo trimestre la COB ha presentato la sua dichiarazione di reclami al governo, una prassi consuetudinaria. Si sottolinea la richiesta di un salario minimo di 8.300 bolivianos (moneta della Bolivia n.d.t.) siccome quello attuale  ammonta a soli 1000, e la restituzione  allo Stato del 100% del giacimento di Colquiri. Il governo ha risposto con un documento di 114 pagine, dove propone “uno studio congiunto” per stabilire un paniere familiare per il prossimo anno e continuare il dibattito per quanto riguarda la Legge Generale del Lavoro, la Legge delle Pensioni, la Legge dell’Educazione, la Legge sulla Sanità, in un interminabile giro di “consultazioni”.

Fra i corridoi del Congresso si è ammesso che la cupola della COB aveva urgenza di creare il PT per garantirsi in tempo una presenza contro le noiose procedure legali. Nella deliberazione del programma, la direzione del Congresso ha cercato di accelerarne l’approvazione, per la quale ha accettato innumerevoli contributi senza un approfondimento dei dibattiti.

La Dichiarazione dei Principi presentata al Congresso considerava: “Sebbene ci troviamo di fronte ad una crisi generale del capitalismo (…) l’attuale crisi è molto più di tutto ciò, è una crisi totale, di cultura, di più dimensioni ed esistenziale (…) il riscaldamento globale del pianeta …”. Denunciava “l’attitudine del carattere individualista (…) la realizzazione personale egoistica”. Rivendicava “la democrazia” attraverso “la giustizia sociale”. Ha proposto di costruire “un mondo nuovo e migliore che correggesse lo squilibrio della realtà materiale esistente”. Il programma esprime il punto di vista  degli intellettuali piccoli borghesi e dello stesso MAS, non il metodo della lotta di classe. Si allontana fortemente dalla tradizione del programma del proletariato boliviano. Questa versione introduttiva citava “un governo degli esclusi, degli sfruttati e degli oppressi” - non della classe operaia.

La versione finale caratterizza “un profondo declino mondiale in tutte le sue sfere, il collasso del sistema capitalistico”. La “democrazia con giustizia sociale” ha di fatto sostituito “la (trasformazione) socialista mediante la presa del potere della classe operaia in alleanza con i contadini e la classe media impoverita”. Per riferirsi ai metodi della classe operaia e della lotta parlamentare, si riproducono interamente paragrafi  delle Tesi di Pulacayo (programma politico rivoluzionario scritto da Guillermo Lora del Partito operaio rivoluzionario nel 1946 , n.d.t.). Allo stesso modo, la rivendicazione di nazionalizzare le cooperative minerarie, le quali costituiscono il grosso del ramo produttivo, non si trova nei documenti della COB.

Questa modifica del programma, sulla base del metodo “copia e incolla”, è niente più che una pezza. Non è un programma di transizione verso un governo operaio e contadino. In un solo punto non c’è cambiamento:nella collaborazione della burocrazia della COB col governo del MAS, durata sette anni, non appare nel programma, sebbene la denuncia è stata ripetuta nel Congresso.

Nella commissione, un importante settore di minatori di Huanini ha denunciato che la proposta dello Strumento del Partito dei Lavoratori è stata impedita dalla direzione della burocrazia della COB, personificata da Pedro Montes e Jaime Solares, dal 2005. Si è evocato un fronte rivoluzionario, non elettorale, e la conquista del potere da parte delle masse lavoratrici. Ma questa proposta non è stata presentata come alternativa al documento ufficiale. Con un carattere “complementare” (emendatario n.d.t.)  si è proposta la “lotta permanente”, la “via insurrezionale”, l’ “azione diretta” e la “democrazia diretta, affinché le assemblee eleggessero i loro funzionari dello Strumento del Partito dei Lavoratori”. La direzione del Congresso si è accordata dietro la scusa di “unire tutti i documenti” e non ha voluto incorporare tutte le considerazioni in un testo “alternativo”. Il linguaggio radicale è normale in Bolivia, come conseguenza di una storia tumultuosa e rivoluzionaria dalla fine della guerra del Chaco (1936/8).

Lo statuto

Lo statuto dichiara che il “ PT (…) un partito politico organizzato con sudditanza e rispetto verso la Costituzione dello Stato Plurinazionale e verso la Legge sui partiti politici”
Nella sessione dell’assemblea finale, un gruppo ristretto dentro la COB, la FSTMB e le organizzazioni sindacali presenti ha imposto che la selezione dei candidati doveva essere a carico delle strutture organiche dei sindacati, che trasformavano il PT un partito della burocrazia sindacale. D'altro lato, ha eliminato l’articolo 39 che stabiliva la “libera organizzazione di correnti politiche che mantengano l’indipendenza della classe e il rafforzamento del PT”. Entrambe le proposte sono state approvate da una travolgente maggioranza, a fronte delle proteste irate della sinistra. Da qui alla fine, il Congresso ha deliberato insieme alla “polizia sindacale” (il servizio d'ordine n.d.t.) di impedire l’uscita ai membri del congresso ed attraverso un cordone di minatori di proteggere quelli che stavano sul palco. L’impatto demoralizzante di tutto ciò sulla sinistra è stato  assoluto: si è creduto alla nascita  emergenziale di un partito rivoluzionario e si è visto nascere uno “strumento politico” della burocrazia sindacale, la quale ambisce ad occupare posizioni parlamentari ed a negoziare, su un altro piano, con il governo del MAS, il quale tuttavia gode dell’appoggio quasi totale delle masse indigene e dei sindacati (i più numerosi in termini di iscritti) che non hanno partecipato a questo Congresso.

Dove andare?

Data la vittoria nelle elezioni sindacali del MAS, il dubbio che rimane è se il PT può costituire un apparato politico utile ed efficiente per i propositi politici della direzione della COB.
Di giorno in giorno, la classe operaia dei minatori rappresentati nella COB è minoritaria e frammentata: il settore minerario pubblico – Huanuni, parte di Colquiri e altre miniere - impiegava 6.186 lavoratori, l’8% del totale; le medie e piccole imprese private con circa 7.200 lavoratori, il 9% ; e la massa delle cooperative, con 65.828 lavoratori, l’83% del totale (dati 2010, Ministero del Settore Minerario e delle Metallurgia). “Attualmente, secondo il Viceministro delle Cooperative Minerarie esistono più di 112.000 lavoratori in questo settore … ciò significa che, in questi ultimi anni, quasi il 90% dei lavoratori del settore minerario lavorano nelle cooperative” (Petropress num.30, Gennaio\Febbraio 2013). Il cooperativismo minerario è legato al MAS.

Il governo indigenista ha separato politicamente il proletariato, mediante l’influsso e il controllo sulla maggioranza indigena. Al Congresso non erano presenti i lavoratori del settore petrolifero, dove la terziarizzazione affligge l’80% dei lavoratori. Repsol ha relegato il 95% della manodopera a questa condizione – disponibile in gran parte dalle comunità indigene.
Il governo ha ignorato il congresso, cosi pure la stampa. Nel comunicato che abbiamo distribuito  al congresso (dove abbiamo potuto esprimere il nostro punto di vista) insieme ad Alternativa Socialista Revolucionaria e Agenda Revolucionaria de Bolivia, abbiamo chiarito che “in Brasile (…) nel periodo durante il quale emerse la proposta di un Partito dei Lavoratori ci fu un’ascesa delle masse ed una ripiegamento del governo. In Bolivia siamo (tuttora) in una fase di controllo da parte del governo e di isolamento del proletariato e delle sue avanguardie (…)”. La funzione di un Partito dei Lavoratori dovrebbe essere iniziare una lotta politica col fine di superare questo isolamento. Invece di chiarire le differenze con le rivendicazioni indigeniste, il documento approvato dal Congresso ha assimilato il loro metodo storico. In Bolivia non è maturata la possibilità di un PT classista, per esso bisogna fare un grande passo in avanti; invece di consolidare un apparato, bisognerà stabilire un coordinamento politico intorno ad un programma di lotta e l’elezione di candidati per le elezioni del 2014 per mezzo dell’assemblea plenaria. Impugniamo il proposito (il manifesto delle sette estremiste di sinistra) di trasformare il Congresso nell’atto battesimale di un partito rivoluzionario, mediante un tavolo di discussione dei programmi.

Nella fase iniziale, il Congresso ha rinnovato un omaggio al presidente Chavez, dopo la sua morte.

Christian Rath

14/03/2013

Traduzione a cura del Pcl Napoli

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