[Ferrovie dello Stato]
Storia di una privatizzazione
Le FS, fiore all’occhiello nel mondo in tema di efficienza e di sicurezza dei treni, non esistono più.
Questo è bene chiarirlo una volta per tutte. Ma non esistono più non da oggi,
bensì dal 1º gennaio dell'anno 1986, quando in applicazione della legge 17 maggio 1985, n. 210, dopo 80
anni di vita cessò la vecchia Azienda Autonoma delle FS e prese vita il nuovo ente pubblico economico "Ferrovie
dello Stato".
Invece nel 1992 nacque Ferrovie
dello Stato - Società di Trasporti e Servizi per azioni, in conseguenza
delle direttive europee che prevedevano lo scorporo dell’Impresa Ferroviaria
dal Gestore Infrastruttura. Il processo di ristrutturazione portò poi, il 15 dicembre
2000, alla
trasformazione dell'impresa in Ferrovie dello Stato Holding Srl.
All'interno
di Ferrovie dello Stato SpA, il 7 giugno 2000 si costituì Trenitalia SpA,
a cui fu affidato il trasporto merci e passeggeri. Il 9 aprile 2001 fu costituita Rete Ferroviaria
Italiana SpA che ebbe l'incarico di occuparsi della rete e delle stazioni,
sempre per il perseguimento delle direttive europee citate poc'anzi.
Infine
il 13 luglio
2001 Ferrovie
dello Stato Holding Srl divenne Ferrovie dello Stato SpA.
Il 22 giugno 2011, nel corso della
presentazione del piano industriale, è stato annunciato il cambio della
denominazione in Ferrovie dello Stato Italiane SpA.
Ad oggi quindi l’organigramma del Gruppo FSI comprende 15 società, di cui
10 partecipate al 100% dallo Stato e 5 in compartecipazione con soggetti privati.
Naturalmente il mercato vuole che i soggetti
privati entrino nelle società partecipate più redditizie. Due di queste sono Grandi Stazioni SpA e Centostazioni SpA,
entrambe partecipate al 59,9%.
Per quanto riguarda Grandi Stazioni SpA, la restante quota è controllata da Eurostazioni Spa, di cui fanno parte Edizione Srl (Gruppo
Benetton), Vianini Lavori
Spa (Gruppo Caltagirone), Pirelli & C. Spa (Gruppo Pirelli) e Sncf Partecipations S.A.
(Société Nationale des Chemins de Fer).
Il 40,1%
di Centostazioni SpA è controllato da Archimede 1, di cui fanno parte SAVE (Aeroporto di Venezia Marco
Polo), MANUTENCOOP (21%), Banco Popolare (15%), Pulitori e Affini S.p.A. (4%).
Cosa significa tutto questo? Che le 13 stazioni
ferroviarie più importanti d’Italia (Torino, Milano, Venezia, Verona, Genova,
Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo) sono anche nelle mani dei privati.
In pratica non sono più luoghi pubblici.
Non stupisce quindi il comportamento autoritario
di POLFER e Protezione Aziendale nei confronti di lavoratori e studenti, appartenenti al Comitato Utenti e Lavoratori per il trasporto pubblico, che il
giorno 25 marzo hanno volantinato nella stazione ferroviaria di Napoli
Centrale. Non stavano facendo nulla di male, anzi dedicavano il loro tempo
libero per informare l’utenza dello sfascio a cui stanno andando incontro le
ferrovie. Eppure per la legge, e quindi per le autorità questo non poteva essere
fatto, quest'ultimi ci ribadivano il principio "sacro" della proprietà privata di quei suoli.
Protezione Aziendale, che nel rinnovo del CCNL
AF 2012 è stata inquadrata con livelli professionali C (Tecnici), B (Tecnici
Specializzati), Q (Quadri), è nata con l’intento di salvaguardare il patrimonio
aziendale e di collaborare
con le Forze dell'ordine nelle attività di prevenzione dei reati, con il
compito di monitorare ciò che accade sui treni e nelle stazioni e di assistere
i passeggeri nelle situazioni di difficoltà, segnalando le situazioni più
critiche alla POLFER e alle altre forze di polizia.
Nel 2010 esisteva una compagine di
circa 500 persone, un agente in media ogni 160 dipendenti, cinque volte più di
quelli in organico con la precedente gestione; un apparato massiccio di
controllo aziendale che costava allora oltre venti milioni di euro di risorse
pubbliche mentre il gruppo continua a tagliare dipendenti e, oggi, convogli.
Ma oltre alle ingenti somme di
denaro pubblico spese, c’è il sospetto che tale apparato possa essere
utilizzato anche a fini di controllo interno dei dipendenti. Bisogna considerare
che fu per primo Lorenzo Necci a far installare decine di telecamere nei
corridoi della sede centrale in piazza della Croce Rossa a Roma e ad
organizzare il primo gruppo di intelligence interna strutturato intorno alla
professionalità di ufficiali della Guardia di finanza, un drappello di agenti
che costituisce ancora l'asse portante dell'intelligence di Ferrovie dello Stato.
Tra gli ufficiali dell'era Necci
c'era anche il capitano Franco Fiumara, attuale responsabile della Direzione
Protezione Aziendale del Gruppo Ferrovie dello Stato ed appartenente al
Consiglio scientifico della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic
Analysis), ente di diritto privato qualificato come centro di analisi e di
elaborazione culturale che intende trattare in modo innovativo i temi della
sicurezza, della difesa e dell'intelligence.
Sarebbe pertanto opportuno
cominciare a chiedersi quali risultino essere le effettive attività della
Direzione protezione aziendale del Gruppo Ferrovie dello Stato e delle
strutture di Protezione aziendale di Trenitalia e di RFI-Rete Ferroviaria
Italiana, quanti dipendenti vi siano impiegati, quali costi generi la suddetta
struttura e quali risultati siano stati conseguiti ai fini della sicurezza dei
viaggiatori e dell'azienda.
Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà sempre al fianco di lavoratori, studenti, precari, disoccupati che si batteranno per far tornare FSI una società
pubblica con l’obiettivo di rendere la mobilità un diritto per tutti e non un privilegio per pochi, un diritto che può divenire reale soltanto attraverso la nazionalizzazione della stessa FSI sotto il controllo dei lavoratori e senza indennizzi nei confronti dei capitalisti.
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