sabato 30 marzo 2013

[Ferrovie dello Stato] Storia di una privatizzazione

[Ferrovie dello Stato]  
Storia di una privatizzazione


Le FS, fiore all’occhiello nel mondo in tema di efficienza e di sicurezza dei treni, non esistono più. Questo è bene chiarirlo una volta per tutte. Ma non esistono più non da oggi, bensì dal 1º gennaio dell'anno 1986, quando in applicazione della legge 17 maggio 1985, n. 210, dopo 80 anni di vita cessò la vecchia Azienda Autonoma delle FS e prese vita il nuovo ente pubblico economico "Ferrovie dello Stato".

Invece nel 1992 nacque Ferrovie dello Stato - Società di Trasporti e Servizi per azioni, in conseguenza delle direttive europee che prevedevano lo scorporo dell’Impresa Ferroviaria dal Gestore Infrastruttura. Il processo di ristrutturazione portò poi, il 15 dicembre 2000, alla trasformazione dell'impresa in Ferrovie dello Stato Holding Srl.
All'interno di Ferrovie dello Stato SpA, il 7 giugno 2000 si costituì Trenitalia SpA, a cui fu affidato il trasporto merci e passeggeri. Il 9 aprile 2001 fu costituita Rete Ferroviaria Italiana SpA che ebbe l'incarico di occuparsi della rete e delle stazioni, sempre per il perseguimento delle direttive europee citate poc'anzi.
Infine il 13 luglio 2001 Ferrovie dello Stato Holding Srl divenne Ferrovie dello Stato SpA.
Il 22 giugno 2011, nel corso della presentazione del piano industriale, è stato annunciato il cambio della denominazione in Ferrovie dello Stato Italiane SpA.

Ad oggi quindi l’organigramma del Gruppo FSI comprende 15 società, di cui 10 partecipate al 100% dallo Stato e 5 in compartecipazione con soggetti privati.
Naturalmente il mercato vuole che i soggetti privati entrino nelle società partecipate più redditizie. Due di queste sono Grandi Stazioni SpA e Centostazioni SpA, entrambe partecipate al 59,9%.

Per quanto riguarda Grandi Stazioni SpA, la restante quota è controllata da Eurostazioni Spa, di cui fanno parte Edizione Srl (Gruppo Benetton), Vianini Lavori Spa (Gruppo Caltagirone), Pirelli & C. Spa (Gruppo Pirelli) e Sncf Partecipations S.A. (Société Nationale des Chemins de Fer). 

Il 40,1% di Centostazioni SpA è controllato da Archimede 1, di cui fanno parte SAVE (Aeroporto di Venezia Marco Polo), MANUTENCOOP (21%), Banco Popolare (15%), Pulitori e Affini S.p.A. (4%).

Cosa significa tutto questo? Che le 13 stazioni ferroviarie più importanti d’Italia (Torino, Milano, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo) sono anche nelle mani dei privati. In pratica non sono più luoghi pubblici.
Non stupisce quindi il comportamento autoritario di POLFER e Protezione Aziendale nei confronti di lavoratori e studenti, appartenenti al Comitato Utenti e Lavoratori per il trasporto pubblico, che il giorno 25 marzo hanno volantinato nella stazione ferroviaria di Napoli Centrale. Non stavano facendo nulla di male, anzi dedicavano il loro tempo libero per informare l’utenza dello sfascio a cui stanno andando incontro le ferrovie. Eppure per la legge, e quindi per le autorità questo non poteva essere fatto, quest'ultimi ci ribadivano il principio "sacro"  della proprietà privata di quei suoli.

Protezione Aziendale, che nel rinnovo del CCNL AF 2012 è stata inquadrata con livelli professionali C (Tecnici), B (Tecnici Specializzati), Q (Quadri), è nata con l’intento di salvaguardare il patrimonio aziendale e  di collaborare con le Forze dell'ordine nelle attività di prevenzione dei reati, con il compito di monitorare ciò che accade sui treni e nelle stazioni e di assistere i passeggeri nelle situazioni di difficoltà, segnalando le situazioni più critiche alla POLFER e alle altre forze di polizia.

Nel 2010 esisteva una compagine di circa 500 persone, un agente in media ogni 160 dipendenti, cinque volte più di quelli in organico con la precedente gestione; un apparato massiccio di controllo aziendale che costava allora oltre venti milioni di euro di risorse pubbliche mentre il gruppo continua a tagliare dipendenti e, oggi, convogli.

Ma oltre alle ingenti somme di denaro pubblico spese, c’è il sospetto che tale apparato possa essere utilizzato anche a fini di controllo interno dei dipendenti. Bisogna considerare che fu per primo Lorenzo Necci a far installare decine di telecamere nei corridoi della sede centrale in piazza della Croce Rossa a Roma e ad organizzare il primo gruppo di intelligence interna strutturato intorno alla professionalità di ufficiali della Guardia di finanza, un drappello di agenti che costituisce ancora l'asse portante dell'intelligence di Ferrovie dello Stato.
Tra gli ufficiali dell'era Necci c'era anche il capitano Franco Fiumara, attuale responsabile della Direzione Protezione Aziendale del Gruppo Ferrovie dello Stato ed appartenente al Consiglio scientifico della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), ente di diritto privato qualificato come centro di analisi e di elaborazione culturale che intende trattare in modo innovativo i temi della sicurezza, della difesa e dell'intelligence.

Sarebbe pertanto opportuno cominciare a chiedersi quali risultino essere le effettive attività della Direzione protezione aziendale del Gruppo Ferrovie dello Stato e delle strutture di Protezione aziendale di Trenitalia e di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, quanti dipendenti vi siano impiegati, quali costi generi la suddetta struttura e quali risultati siano stati conseguiti ai fini della sicurezza dei viaggiatori e dell'azienda.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà sempre al fianco di lavoratori, studenti, precari, disoccupati che si batteranno per far tornare FSI una società pubblica con l’obiettivo di rendere la mobilità un diritto per tutti e non un privilegio per pochi, un diritto che può divenire reale soltanto attraverso la nazionalizzazione della stessa FSI sotto il controllo dei lavoratori e senza indennizzi nei confronti dei capitalisti.

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