Parole
“reazionarie” dal centrosinistra “progressista”
L’intervista rilasciata quest’oggi, 12 Luglio, dal leader
dell’ Idv alle colonne de “Il Manifesto” dimostra tutta la natura reazionaria
di un uomo, e di un centrosinistra, che hanno sempre sostenuto le classi
dominanti e i loro apparati coercitivi.
L’uomo del giustizialismo, che difende per partito preso la
magistratura e la legge borghese, dice, infatti, la sua riguardo le violenze
perpretate a danno dei manifestanti al G8 di Genova, ribadendo una linea
politica che è tipica sia delle forze di centrodestra che delle forze di
centrosinistra.
Contro la violenza “legittima” che Governo, Confindustria e Banche
portano avanti nei confronti delle masse lavoratrici non viene tollerata alcuna
forma di lotta e il ricorso continuo da parte di Tonino al termine “delinquenti”
per definire i manifestanti la dice tutta.
Il culmine, nella sua velata ma
appassionata difesa dell’operato della polizia, il leader dell’ IDV lo raggiunge
quando va giù duro affermando: “Le scuse le devono chiedere in tanti,
per i fatti commessi dalla polizia. Come
le devono chiedere in tanti, per i fatti commessi dai manifestanti … non
permetterò mai di dire che
siccome
i poliziotti hanno fatto quello che hanno
fatto, si giustifica quello che è successo il giorno prima”.
Insomma il panegirico è chiaro: chi protestava allora contro la
cricca degli imperialismi dominanti riunita a Genova e protesta ancora oggi
contro i diktat imposti dalla Troika (Bce,Ue e Fmi), si vedano i casi di dura
repressione poliziesca in occasione dei recenti scioperi in Grecia o della
protesta dei minatori spagnoli appena ieri, viene considerato un pericolo
pubblico per l’ordinamento borghese. Pertanto questo dissenso va combattuto ed
eliminato con ogni mezzo che i padroni hanno a loro disposizione, anche se ciò
comporta la sospensione degli stessi diritti democratici come è accaduto a
Genova nel 2001.
Tra l’altro, Di Pietro e Vendola, cioè l’ala più progressista del
centrosinistra, non hanno proprio nulla da dire sul fatto che la condanna ai
dirigenti e ai funzionari di polizia non si tradurrà in alcunché mentre se
domani verranno confermate in Cassazione le condanne a dieci manifestanti
anti-G8 questi ultimi saranno condannati a più di 100 anni complessivi di
carcere?
Per questo motivo è necessario smascherare i rappresentanti del
centrosinistra, tutti: da Di Pietro a Vendola, da Bersani a Ferrero (anche se
formalmente la Federazione della Sinistra non fa, ancora, parte del
centrosinistra resta quello l’obiettivo dichiarato di tutti i suoi dirigenti).
Tra l’altro, se in passato prima il PCI, poi l’Ulivo, poi ancora
l’Unione hanno illuso i lavoratori promettendo piccole migliorie nella loro
condizione sociale garantite da qualche “briciola di profitto” che veniva loro
concessa dal padronato (al fine di mantenere calme le acque), oggi i
rappresentanti dell’attuale centrosinistra sono anch’essi costretti a chiedere,
al pari di tutti i partiti borghesi, nefasti sacrifici alla classe lavortrice e
ai pensionati, al fine di sostenere i costi necessari al salvataggio di banche
ed imprese.
L’unica risposta che può farsi valere a fronte di questi duri
attacchi è la lotta di classe, l’unica prospettiva di liberazione dall’opprimente
cappio del capitalismo è il Governo dei Lavoratori.
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