giovedì 12 luglio 2012

Parole “reazionarie” dal centrosinistra “progressista”


Parole “reazionarie” dal centrosinistra “progressista”


L’intervista rilasciata  quest’oggi, 12 Luglio, dal leader dell’ Idv alle colonne de “Il Manifesto” dimostra tutta la natura reazionaria di un uomo, e di un centrosinistra, che hanno sempre sostenuto le classi dominanti e i loro apparati coercitivi.

L’uomo del giustizialismo, che difende per partito preso la magistratura e la legge borghese, dice, infatti, la sua riguardo le violenze perpretate a danno dei manifestanti al G8 di Genova, ribadendo una linea politica che è tipica sia delle forze di centrodestra che delle forze di centrosinistra.
Contro la violenza “legittima” che Governo, Confindustria e Banche portano avanti nei confronti delle masse lavoratrici non viene tollerata alcuna forma di lotta e il ricorso continuo da parte di Tonino al termine “delinquenti” per definire i manifestanti la dice tutta.

Il culmine, nella sua velata ma appassionata difesa dell’operato della polizia, il leader dell’ IDV lo raggiunge quando va giù duro affermando: “Le scuse le devono chiedere in tanti, per i fatti commessi dalla polizia. Come le devono chiedere in tanti, per i fatti commessi dai manifestanti … non  permetterò mai di dire che siccome
i poliziotti hanno fatto quello che hanno fatto, si giustifica quello che è successo il giorno prima”.

Insomma il panegirico è chiaro: chi protestava allora contro la cricca degli imperialismi dominanti riunita a Genova e protesta ancora oggi contro i diktat imposti dalla Troika (Bce,Ue e Fmi), si vedano i casi di dura repressione poliziesca in occasione dei recenti scioperi in Grecia o della protesta dei minatori spagnoli appena ieri, viene considerato un pericolo pubblico per l’ordinamento borghese. Pertanto questo dissenso va combattuto ed eliminato con ogni mezzo che i padroni hanno a loro disposizione, anche se ciò comporta la sospensione degli stessi diritti democratici come è accaduto a Genova nel 2001.

Tra l’altro, Di Pietro e Vendola, cioè l’ala più progressista del centrosinistra, non hanno proprio nulla da dire sul fatto che la condanna ai dirigenti e ai funzionari di polizia non si tradurrà in alcunché mentre se domani verranno confermate in Cassazione le condanne a dieci manifestanti anti-G8 questi ultimi saranno condannati a più di 100 anni complessivi di carcere?

Per questo motivo è necessario smascherare i rappresentanti del centrosinistra, tutti: da Di Pietro a Vendola, da Bersani a Ferrero (anche se formalmente la Federazione della Sinistra non fa, ancora, parte del centrosinistra resta quello l’obiettivo dichiarato di tutti i suoi dirigenti).
Tra l’altro, se in passato prima il PCI, poi l’Ulivo, poi ancora l’Unione hanno illuso i lavoratori promettendo piccole migliorie nella loro condizione sociale garantite da qualche “briciola di profitto” che veniva loro concessa dal padronato (al fine di mantenere calme le acque), oggi i rappresentanti dell’attuale centrosinistra sono anch’essi costretti a chiedere, al pari di tutti i partiti borghesi, nefasti sacrifici alla classe lavortrice e ai pensionati, al fine di sostenere i costi necessari al salvataggio di banche ed imprese.

L’unica risposta che può farsi valere a fronte di questi duri attacchi è la lotta di classe, l’unica prospettiva di liberazione dall’opprimente cappio del capitalismo è il Governo dei Lavoratori.

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