sabato 26 maggio 2012

AVIS: L’importanza dell’occupazione operaia!


AVIS: L’importanza dell’occupazione operaia!





L’occupazione operaia della fabbrica Avis, azienda delle Industrie Stabiensi Meccaniche e Navali specializzata in produzione e riparazione di materiale  ferroviario e navale  dell’indotto Fincantieri di Castellammare, è un chiaro segnale della profonda crisi in cui versa il capitalismo nostrano che scarica le sue enormi inefficienze  sulle spalle delle masse lavoratrici    ,tutto col pieno appoggio dei governi politici di ogni colore sia di centro-destra che di centro-sinistra.

Ad oggi tale sistema sta sentenziando la morte dell’intero settore della cantieristica navale  che nell’area stabiese colpisce duramente migliaia di lavoratori e lavoratrici. Attività produttive vengono di fatto dismesse e con loro anche la forza-lavoro, in quanto esse non garantiscono più l’accumulazione e la massimizzazione di rendite e profitti per i rappresentanti della borghesia.

Il riflesso di questa drammatica vertenza  è  la condizione di un iper sfruttamento che si traduce con l’assenza di un futuro lavorativo per i lavoratori cassintegrati  Avis e con l’infame decurtazione  del salario, già da fame, da 800 a 400/500 euro al mese. Dopo la beffa anche il danno, per questo motivo ben si capisce l’azione radicale di lotta che i lavoratori hanno intrapreso per la salvaguardia del proprio posto di lavoro con la speranza di strappare risultati per un miglioramento delle loro condizioni materiali.

Una speranza, ci sentiamo di dire, che nel corso degli anni è stata di fatto sempre tradita  sia  dagli organi padronali, gli speculatori  De Luca (ex patron del Siena calcio) subentrati a Finmeccanica  hanno oggi sentenziato la dismissione di ogni attività con l’obbiettivo finale prefissato di vendere la proprietà con tutta la riconversione ad un prezzo altissimo, sia dagli organi istituzionali, a partire dalle giunte comunali di Vozza (Pd ,Sel, Idv, Rc) e Bobbio (Pdl,Udc,Fli) per arrivare a quelle regionali di Bassolino e Caldoro. Essi infatti sono complici e responsabili in primo luogo di aver appoggiato questi padroni ed in secondo di aver contribuito ad ingannare  i lavoratori con false promesse, una delle quali è stato il piano di riqualificazione della costa , progetto “Più Europa”, che avrebbe dovuto ricollocare questi lavoratori  nel progetto di riconversione industriale e nel progetto di costruzione di nuove abitazioni in tutta la vecchia ed abbandonata ex-zona industriale stabiese, foraggiando cosi le casse di  imprenditori e speculatori edilizi (in merito ricordiamo  le dichiarazioni del sindaco Bobbio quando affermava : ”La nostra città può rinascere solo con la genialità, la capacità  e il capitale dei privati, insomma, con l'intraprendenza di un'imprenditoria forte, sana, vitale, com'è quella che c'è a Castellammare”). Dopo due anni, questo progetto si sta  rivelando un fiasco insieme a quella della definizione di approvare un “master plan”, ossia un piano d’azione che delinea concretamente gli obiettivi fissati dai vari soggetti istituzionali impegnati nello stesso progetto “Più Europa”.
Insomma tutto si risolve in un vero gioco al massacro contro la classe operaia, infatti dopo 3 anni di cassa integrazione i lavoratori  vedono aperta nei loro confronti una procedura di mobilità, tenendo conto che entro giugno entreranno le linee guida della deroga che prevedono la gestione degli esuberi.

Ci sembra veramente il colmo! Non c’è più nulla da trattare con questi rappresentanti dei poteri forti, anzi ora più che mai bisogna reagire contro l’offensiva padronale, rappresentata nazionalmente dal Governo Monti e dai partiti che lo sostengono! Per fare ciò serve innanzitutto un mezzo che storicamente ha sempre intimorito i padroni: la solidarietà di classe e l’unione degli sfruttati per una prospettiva rivoluzionaria, essa può e deve essere realizzata attraverso un grande  fronte unico di lotta di tutte le vertenze in crisi, a partire dal settore metalmeccanico ed in particolare dal settore Fincantieri/Indotto.

L’esempio di occupazione permanente messa in atto  dai lavoratori AVIS deve essere generalizzato ed esteso come punto di partenza, adottando strategie fondamentali per una vera vittoria operaia che passano per:

- Un coordinamento di lotta di tutte le vertenze in crisi.

- Consigli di fabbrica che eleggano nelle loro assemblee delegati democraticamente scelti dagli stessi lavoratori e rimovibili in qualsiasi momento.

- L’istituzione di una cassa di resistenza volta a mantenere le vittime della crisi e gli strumenti di lotta contro la stessa.

- Nazionalizzazione di tutte le aziende in crisi sotto il controllo dei lavoratori e senza alcun indennizzo ai padroni.

In gioco è il destino e la sopravvivenza di migliaia di famiglie operaie! Queste rivendicazioni non sono altro che l’inizio verso un percorso rivoluzionario che si prefigge il rovesciamento del capitalismo, vile sistema di sfruttamento da parte di una esigua minoranza sul resto dell’umanità, per la costruzione di un Governo dei Lavoratori, unico potere capace di portare veri benefici a tutta la classe lavoratrice sfruttata.




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