lunedì 4 marzo 2013

Comunicato sulle occupazioni di case a Ponticelli del 27 febbraio


Comunicato sulle occupazioni di case a 

Ponticelli del 27 febbraio

Tra la notte del 27/02/ e la giornata del 28/02 corrente mese svariate centinaia di persone hanno fatto irruzione negli stabili ubicati di fronte al rione De Gasperi.

Il tam tam delle occupazioni in atto ha portato ad un susseguirsi di persone provenienti da tutte le zone periferiche di Napoli, che si sono letteralmente riversate a Ponticelli per accaparrarsi un tetto dove vivere.  Le case che hanno occupato sono però assegnate agli abitanti dell'adiacente rione De Gasperi; rione costruito per metà in amianto e metà in calce, pressoché privo di riscaldamenti e depredato dall'abusivismo edilizio. 


Esiste un piano di edilizia popolare oramai trentennale che ubica in nuovi alloggi gli abitanti dei primi isolati del suddetto Rione. Le case quindi hanno già dei legittimi assegnatari, che avvertiti i rumori di scasso nella notte tra il 27/02 e il 28/02, sono affluiti negli stabili suddetti per difendere le loro case.


Alcune persone del luogo hanno tenuto a precisare che chi difendeva le proprie abitazioni lo faceva per diritto all'abitare, pacificamente e senz' alcuno scopo affaristico. 

Nelle ore del primo mattino la polizia in assetto antisommossa ha poi sgomberato l'intero stabile denunciando e fermando chi stava occupando la struttura devastandola e saccheggiandola. 

Solo il tempestivo intervento della popolazione del quartiere a difesa delle proprie case, ha scongiurato questi tentativi di sottrazione di diritto all'abitare, continuando ancora in un presidio permanente di vigilanza e controllo popolare dello spazio da parte dei legittimi assegnatari.

Ciò che sta avvenendo a Ponticelli è solo un primo, chiaro e limpido esempio di un conflitto sociale che sta portando ad un ennesima e disperata guerra tra poveri.

Di fatti se da un lato sono forti le ragioni dei legittimi assegnatari, non è possibile ignorare l'urlo disperato di chi una casa ancora non l'ha, ed è costretta a ripiegare all' occupazione per far valere il proprio diritto ad un tetto sotto il quale vivere.

È per questo motivo che le parti progressiste della zona orientale si stanno impegnando a far maturare un livello di coscienza che porti ad un piano di rivendicazioni e di lotta per nuovi alloggi popolari. 

Tutto ciò per evitare un'assurda guerra tra poveri, della quale possono speculare solo politici di vari schieramenti e gruppi di potere economico che esistono in città; e cercando di evitare una deriva autoritaria da parte dello stato, fomentata seppur in buona fede da chi giustamente vuole garantito il diritto di assegnazione degli alloggi pubblici.

La divisione tra i buoni e i cattivi in seno ai poveri la ripudiamo e la combattiamo.

Gli abitanti di Ponticelli esprimono un disagio importante, appunto quello della mancanza di abitazioni dignitose, a cui vanno date risposte tempestive.
I movimenti e le parti progressiste della zona orientale s'impegneranno al massimo per evitare rigurgiti reazionari e per scongiurare divisioni.

NO ALLA GUERRA TRA POVERI!
NO AL DEGRADO!
SOLUZIONI ABITATIVE PER TUTTI!

Movimento Napoli Est 
02/03/2013

domenica 3 marzo 2013

Due compagni sindacalisti della FIOM espulsi perchè hanno criticato la dirigenza CGIL

Due compagni sindacalisti della FIOM espulsi perchè hanno criticato la dirigenza CGIL


Vergognosa epurazione messa in atto dalla burocrazia CGIL ai danni di due bravissimi sindacalisti (dirigenti nazionali della sinistra interna - la Rete28aprile- della CGIL) colpevoli di aver criticato la corruzione morale e la deriva politica della dirigenza del proprio sindacato!

E' ora che tutti i sindacalisti più sinceri e disinteressati lancino un contrattacco unitario alla Camusso ed al suo conclave che sta distruggendo la CGIL e svendendo i diritti dei lavoratori in nome dell'abbraccio mortale con il centrosinistra.

Ecco la dichiarazione della Rete 28 aprile:


Bellavita (FIOM): "GRAVISSIMA L'ESPULSIONE DI DUE DELEGATI FIOM!"

"La Commissione di garanzia Cgil (...) ha decretato l'espulsione di due compagni dal sindacato. Andrea Berruti e Francesco Doro, componente del Comitato centrale Fiom, della Rete28Aprile."


"Due delegati Fiom, accusati di lesa maestà per aver espresso sui social network e nella vita dell'organizzazione giudizi critici sulla Cgil. Un fatto di una gravita' inaudita che non abbiamo alcuna intenzione di sottacere. E che non accettiamo."



"Viene colpito il diritto concreto al dissenso interno ed esterno all'organizzazione. Si colpiscono compagni attivi nelle lotte, nelle vertenze, che da sempre hanno messo al centro gli interessi dei lavoratori,non i propri."



"Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici, i delegati e tutti i quadri sindacali a manifestare forte ed esplicito dissenso per questo inaccettabile atto d'autoritarismo teso a occultare l'incapacità dei gruppi dirigenti di rispondere ai bisogni dei lavoratori. Ai compagni va tutta la nostra solidarietà. Martedi 5 saremo a Padova per denunciare la gravita' di quanto accaduto."


venerdì 1 marzo 2013

TOCCA AI LAVORATORI COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA. IN PIENA AUTONOMIA DAI PARTITI PADRONALI E DAI COMICI GURU


TOCCA AI LAVORATORI COSTRUIRE       UN'ALTERNATIVA.
IN PIENA AUTONOMIA
DAI PARTITI PADRONALI E DAI COMICI GURU




Le elezioni hanno visto il successo di un vecchio miliardario imbroglione (Berlusconi) e soprattutto di un comico milionario (Grillo).
Un “guru” che propone tra le altre cose (in sintonia con il progetto del “guru del guru”, il padrone milionario Casaleggio) l'abolizione pura e semplice del sindacato in quanto tale (“roba dell'800”), proprio nel momento della massima aggressione padronale contro il lavoro e i diritti sindacali. Che a Parma, dove governa, alza le rette di asili e mense per pagare gli interessi alle banche. Che rivendica licenziamenti di massa nel pubblico impiego e la riduzione di tutte le pensioni per ridurre le tasse ai padroni (con l’abolizione dell ‘IRAP).

Perché tanti giovani, tanti lavoratori, tanti precari, sbagliando clamorosamente, hanno finito con l'affidarsi a un guru milionario che non ha nulla a che spartire con i loro interessi? Perché si è sentita priva di riferimenti, rappresentanza, prospettive, dentro la crisi sociale più drammatica del dopoguerra.

Per anni tutti i governi (Prodi, Berlusconi, Monti) hanno colpito i lavoratori per conto degli industriali e dei banchieri. Tutti i partiti dominanti, di ogni colore (dal PD al PDL) hanno servito gli interessi dei capitalisti da cui sono finanziati (basta vedere i loro bilanci) contro i lavoratori, i precari, i disoccupati.
Ma soprattutto le sinistre sindacali e politiche che avrebbero dovuto difendere i lavoratori, li hanno abbandonati a loro stessi. La direzione della CGIL ha prima concertato coi governi di Centrosinistra le politiche antioperaie, e poi ha consentito al governo Monti le peggiori misure contro lavoro e pensioni (pur di coprire il PD di Bersani). Le sinistre cosiddette “radicali” prima hanno votato (unite) guerre e sacrifici in cambio di ministeri nei governi di centrosinistra e poi hanno finito col rifugiarsi (divise) sotto il comando del PD o dei pubblici ministeri (Ingroia), sino a cancellare l'autonomia delle ragioni del lavoro e la propria stessa riconoscibilità elettorale.C'è da stupirsi se una disperazione sociale, allo sbando, si affida al primo ciarlatano, magari ottimo comiziante, e pure “simpatico”?

Ricostruire una rappresentanza indipendente del lavoro, per un'alternativa alla dittatura degli industriali e delle banche: questa è la vera necessità. Unire lavoratori, precari, disoccupati in una mobilitazione straordinaria: senza di questo le condizioni sociali di milioni di lavoratori e di giovani continueranno a peggiorare. Perché il sistema capitalistico non ha più niente da offrire ma solo da togliere, chiunque governi (Berlusconi, Monti, Bersani.. o Grillo-Casaleggio).

Solo i lavoratori possono costruire, con la propria forza, un'alternativa vera, imponendo un proprio governo che rovesci il capitale finanziario e riorganizzi alla radice l'intera società. Senza una lotta per questa prospettiva, i lavoratori resteranno divisi, senza difese e senza risultati. E nella loro disperazione inzupperanno il pane, a proprio vantaggio, padroni e truffatori di ogni specie. Magari comici.

Ricostruire tra i lavoratori la coscienza dei propri interessi, della propria forza, della necessità di una soluzione anticapitalista, è la ragione d'essere del Partito Comunista dei Lavoratori (PCL). E’ solo per questo che ci siamo presentati alle elezioni, ed è solo per questo che una sia pur modesta avanguardia di lavoratori e giovani ha sostenuto le nostre liste.
Certo: siamo un piccolo partito, dentro un maremoto, che nuota contro corrente. Ma siamo l'unico partito della sinistra che non si è mai compromesso con politiche antioperaie. L'unico che non si subordina né al PD, né ai magistrati, né ai comici guru. L'unico che si batte, in ogni lotta, per una prospettiva di governo dei lavoratori e di rivoluzione sociale: la sola rivoluzione vera per eliminare sfruttamento, miseria, disoccupazione e corruzione.